CARABINIERI

Agli arresti domiciliari in comunità viola le prescrizioni risultando anche positivo ai test tossicologici. Arrestato e portato in carcere 50enne italiano

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Parma Centro hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo della custodia cautelare in carcere emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia nei confronti di un 50enne italiano domiciliato in una Comunità Terapeutica della città.

Il provvedimento rappresenta un inasprimento della precedente misura degli arresti domiciliari, a cui l'uomo era stato sottoposto dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli nel 2021 per reati commessi nel territorio partenopeo.

Inizialmente, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria campana, il 50enne era stato collocato in regime di arresti domiciliari presso una comunità terapeutica cittadina, con l'obiettivo di allontanarlo dal contesto criminale d'origine e di avviarlo a un percorso di recupero lavorativo, finalizzato al suo reinserimento sociale.

Nei primi anni, il 50enne aveva dimostrato un atteggiamento collaborativo, rispettando le regole della comunità e le prescrizioni imposte dal Tribunale. Tuttavia, negli ultimi mesi, la situazione ha subito un'inversione di tendenza.

Durante le consuete verifiche, effettuate dalla comunità attraverso test tossicologici, l'uomo è risultato positivo all'assunzione di cocaina ed eroina in tre diverse occasioni tra maggio e novembre 2025, arrivando persino a rifiutarsi di sottoporsi a ulteriori accertamenti.

Queste gravi violazioni sono state immediatamente segnalate ai Carabinieri di Parma Centro, che le hanno puntualmente riepilogate e trasmesse all'Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia.

Ad aggravare ulteriormente la posizione del 50enne, si è aggiunta l'interruzione del rapporto di lavoro presso una cooperativa cittadina, dove era stato inserito in un programma di recupero lavorativo. L'uomo non ha fornito alcuna motivazione valida per tale interruzione.

Di fronte a queste reiterate inadempienze, trasgressioni alle prescrizioni della misura cautelare, alla recidività delle condotte e all'evidente incapacità di rispettare le regole imposte, l'Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia ha valutato che la misura degli arresti domiciliari fosse divenuta inadeguata e insufficiente a garantire le esigenze cautelari. Pertanto, l'Ufficio ha deciso di sospendere la misura in atto, sostituendola con la più restrittiva custodia cautelare in carcere.

Una volta ricevuto il provvedimento, i Carabinieri della Stazione di Parma Centro si sono recati presso la comunità terapeutica, dove hanno informato il 50enne della decisione dell'Autorità Giudiziaria.

Al termine delle procedure di rito, i Carabinieri hanno provveduto a tradurre l'uomo presso la Casa Circondariale di Parma, dove rimarrà a disposizione dell'Autorità Giudiziaria per le determinazioni successive.