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Su un’auto rubata e piena di attrezzi da scasso: fermati 4 sudamericani. Uno era ricercato da mesi e dopo l’arresto è stato portato in carcere

Pomeriggio, zona Ovest della città, un’auto con quattro persone a bordo sfreccia davanti ad una pattuglia della Sezione Radiomobile, attirando l’attenzione dei militari. Dal controllo, alla cattura di uno dei 4 a bordo in quanto destinatario di un provvedimento restrittivo. Inutili il tentativo di fuga e i numerosi alias. I Carabinieri arrestano 31enne sfuggito alla giustizia romana e recuperano un'auto rubata con arnesi da scasso.

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Parma hanno dato esecuzione a un provvedimento restrittivo di carcerazione emesso dalla Sezione Penale del Tribunale di Roma nei confronti di un 31enne sudamericano.

Nel corso dell’attività investigativa, i Carabinieri hanno anche denunciato alla Procura della Repubblica di Parma, in concorso con il 31enne, tre suoi connazionali: un 18enne, un 30enne e un 49enne, ritenuti presunti responsabili di ricettazione di un'auto rubata e possesso di oggetti atti allo scasso.

Questo risultato operativo è il frutto di un'intensificazione dei controlli sul territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Parma, con un'attenzione particolare rivolta alle arterie stradali e alle zone periferiche meno frequentate.

Il 17 dicembre, intorno alle 16, una pattuglia della Sezione Radiomobile ha effettuato un controllo in via Ferdinando Vietta, nella zona ovest della città. I militari hanno fermato un'auto con quattro persone a bordo. Il conducente, alla vista dei Carabinieri, ha tentato di eludere il controllo accelerando per allontanarsi.

I militari, dopo aver attivato lampeggianti e sirena, sono riusciti a bloccare l'auto pochi metri dopo, impedendo la fuga degli occupanti che avevano intanto aperto le portiere e tentato di scendere.

Per garantire la sicurezza dell'operazione e mantenere il controllo della situazione, la Centrale Operativa, costantemente aggiornata sugli sviluppi dell’attività di polizia in corso, ha inviato in supporto altre tre pattuglie.

Durante il controllo, i Carabinieri hanno accertato che la targa dell'auto era segnalata nella banca dati come oggetto di furto. Il veicolo era stato rubato in provincia di Milano il 23 novembre e il furto era stato denunciato il giorno successivo dal proprietario alla caserma dei Carabinieri di residenza.

L'ispezione del veicolo ha permesso agli operanti di rinvenire diversi oggetti da scasso, che sono stati immediatamente sequestrati.

Nel bagagliaio e tra i sedili sono stati trovati: 3 forbici, 1 coltello da cucina con lama da 10 cm, una  pinza, un cacciavite lungo 23 cm, 1 cutter e una forbice da elettricista. Nessuno dei quattro uomini ha saputo fornire una giustificazione plausibile per il possesso degli utensili o della loro presenza a bordo dell'auto rubata.

A questo punto, i Carabinieri hanno accompagnato i quattro uomini in caserma per le procedure di identificazione, dato che erano tutti sprovvisti dei documenti personali. Dopo il foto-segnalamento, i quattro, tutti di origine sudamericana e senza fissa dimora in Italia, sono stati identificati in un 18enne, un 30enne, un 31enne e un 49enne. Ad eccezione del 18enne, i tre uomini più grandi sono risultati gravati da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la persona e in materia di immigrazione, oltre ad essere già segnalati con numerosi alias.

Approfondendo le indagini attraverso la consultazione delle banche dati, i Carabinieri hanno scoperto che uno degli alias associati al 31enne era legato a un provvedimento restrittivo di

carcerazione emesso dall'Autorità Giudiziaria di Roma, disvelando il vero motivo di muoversi senza alcun documento.

La vicenda del 31enne affonda le radici in una condanna del Tribunale di Roma risalente all'agosto 2025. L'uomo era stato posto agli arresti domiciliari per aver sottratto i bagagli a un turista alla stazione Termini. Questo reato era stato commesso nonostante fosse già gravato da un divieto di dimora nella capitale, emesso a seguito di un furto analogo commesso nel giugno 2025. L'uomo, tuttavia, si era sottratto alle conseguenze delle sue azioni.

Consapevole del provvedimento a suo carico, si era reso irreperibile per mesi, sperando di evitare la giustizia e fornendo persino un domicilio inesistente al Tribunale, che inizialmente gli aveva concesso gli arresti domiciliari. Tuttavia, la sua cattura era stata inserita nella banca dati e le ricerche erano state estese su tutto il territorio nazionale dalle forze di polizia capitoline.

I Carabinieri hanno quindi acquisito e notificato al 31enne il provvedimento restrittivo e, dopo l'arresto e le formalità di rito, lo hanno accompagnato in carcere per scontare la pena.

L’indagine, svolta con tempestività e precisione, si è conclusa con la denuncia all'Autorità Giudiziaria di Parma a carico di tutti e 4 gli uomini per concorso in ricettazione e porto di oggetti da scasso.

È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

L'auto recuperata è stata restituita al proprietario il 18 dicembre, il quale ha espresso la sua gratitudine ai Carabinieri.

Questo episodio conferma l'impegno costante dei Carabinieri nell'assicurare alla giustizia coloro che tentano di sottrarsi ai provvedimenti emessi dalle Autorità Giudiziarie. Il bilancio dell'attività di contrasto in questo specifico settore è positivo, con diversi latitanti, sia internazionali che nazionali, assicurati alla giustizia.

Oltre alla cattura del 31enne, si ricordano altri importanti risultati, come l'arresto di un latitante internazionale peruviano ricercato da 16 anni per un omicidio commesso in Perù nel 2006; un 46enne albanese con numerosi precedenti, che doveva scontare un residuo di pena per reati predatori commessi nel nord Italia; un moldavo di 24 anni, ricercato da maggio 2023 per associazione a delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio; un cinquantenne croato con gravi precedenti in materia di stupefacenti e armi da guerra; un nordafricano ricercato dal 2022 per reati in materia di stupefacenti (arrestato dai Carabinieri di Fidenza); un 40enne croato, latitante dal 2016 per reati contro il patrimonio; un 34enne moldavo colpito da un mandato di arresto internazionale per furti commessi nel suo paese d'origine (arrestato dai Carabinieri di Salsomaggiore Terme); e un 40enne albanese localizzato in un B&B a Tizzano Val Parma e ricercato per reati contro l'Amministrazione della Giustizia.