Tipologia
Locanda Ca’ Mari nel verde di Berceto
Cucina
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Qualità / Prezzo
IL RISTORANTE
Celestina ristorante, tanta fantasia e inconsueti accostamenti
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Chiusura
Qui a ridosso delle mura del vecchio carcere di San Francesco c’era un magazzino di formaggi, poi un locale con l’indirizzo nel nome e ora questo ristorante dal nome azzurro e gentile in ambienti divenuti luminosi, dalle tinte chiare, con arredi semplici, quasi spartani. Si mangia senza tovaglia, sul vetro di piccoli tavoli blu con tovaglioli di stoffa (coperto 3 euro), belle stoviglie, calici scintillanti, divanetti e sedie di varie fogge, tutto un po’ stretto nella sala che si snoda attorno al bancone del caffè e dei distillati e nella saletta più appartata. Entrando, sulla destra, due morse con prosciutto di Langhirano e prosciutto spagnolo da tagliarsi a mano e la ciotola con le puntarelle da condire con le acciughe. La carta dei vini è discreta, ha scelte puntuali dalle regioni italiane e ricarichi ragionevoli; il servizio è cortese, molto professionale con la cameriera sorridente che, una mano dietro la schiena, non passa mai davanti coi piatti.
Il cuoco ha fantasia, cerca accostamenti inconsueti, usa ingredienti dal mercato globale, compone i piatti con frutta, verdure, spezie, gioca col dolce e il salato. Si comincia con le polpettine di manzo che risultano pesanti e mal si legano con le prugne, i ceci, la salsa allo yogurt che l’accompagnano e completano il piatto. Il prosciutto di Langhirano ha trenta mesi di stagionatura, bel colore intenso, ma risulta sapido nelle fettine tagliate a mano in giusto spessore e accompagnate da una bruschetta con tocchetti di pomodoro. E ancora creme brulée ai peperoni con caprino e crumble (briciole) di nocciole; tartara di ricciola; tartara di manzo; melanzane alla Celestina. Ai primi, orzo con spezzatino di manzo, friggitelli e guandoles (un legume caraibico) al cocco; gnocchi di barbabietola con Gorgonzola e bacon; lasagnetta (appena tiepida) con gommosa copertura di provola, ragù d’anatra e cavolo nero, due amarene sciroppate in contrasto dolce/amaro: l’insieme non si fonde, resta squilibrato; cous cous al curry con broccolo romanesco, cozze e gamberi dai sapori un po’ spenti. Ai secondi la scelta è tra carni alla griglia e piatti cucinati: tra questi ultimi l’uovo cotto a bassa temperatura con fonduta di Parmigiano, zafferano e patata americana; il branzino in crosta con salsa ai capperi, semi di zucca, scarola ripassata; la buona scaloppa di foie gras d’anatra con fondo al Porto, pere, croccante pain brioche alla lavanda e, a parte, ciotolina di granuloso gelato alla robiola, miele, noci. Alla griglia: galletto con pannocchia arrostita; picanha con salsa alla senape; filetto di manzo Chateaubriand; tagliata di filetto.
Si chiude coi sorbetti ai frutti di bosco o alla mela verde; con la mela brulée con salsa al mou; con la crostata con la crema pasticcera al lemon gras, meringa bruciata e coulis di lamponi; con lo zabaione all’amaretto in tazza, accompagnato da madeleines al pistacchio e cioccolato fredde di frigorifero; con la crostata al cioccolato. I prezzi: coperto 3 euro; antipasti 13-18; primi 15-17; secondi 15-30; dolci 6-8. Menu non esposto, ingresso e bagni comodi, parcheggio nei dintorni.
Foie gras
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