SALSO
Sergio Caputo conquista la Pinko Arena
Domenica sera il Sergio Caputo Trio è stato punto d’incontro fra «tre importanti entità: Musica in Castello che in questi giorni è Jazz in Castello e pure Comune di Salsomaggiore – ha sottolineato il direttore artistico della kermesse itinerante, Enrico Grignaffini - Un impegno importante, non scontato, da parte dell’amministrazione cui siamo davvero grati. Stasera festeggiamo due importanti compleanni: il nostro ventennale “castellano” e soprattutto i quarant’anni di “Un sabato italiano” che usciva nel 1983 in tutte le radio. Abbiamo la fortuna di avere qui Sergio che magari ci racconterà e sicuramente canterà la sua musica».
Prima dell’esibizione l’invito al pubblico a contribuire attraverso l’offerta libera ai progetti di Pangea Onlus, una fondazione che aiuta le donne da oltre vent’anni in diverse parti del mondo e che struttura case d’accoglienza per le vittime di violenza qui nel nostro paese.
«Frequentando i centri rifugio vedo come queste mamme e bambini abbiano perso la più semplice quotidianità. Mi resta negli occhi l’immagine dei bimbi che si nascondono sotto al tavolo quando sentono un rumore per loro simbolo inevitabile di pericolo -. riferisce commossa Silvia Redigolo, responsabile alla comunicazione della raccolta fondi.
Su questa tematica complessa ha riflettuto pure lo stesso ospite Sergio Caputo: «Dobbiamo raccomandare alle donne di non mettersi con uomini violenti, perché i segnali si vedono già da prima! Dovete consigliare le vostre figlie perché la violenza comincia molto avanti alla convivenza».
Entrato nel vivo della serata l’artista ha presentato la bassista Fabiola Torresi e Alessandro Marzi alla batteria, i quali lo hanno accompagnato nel racconto di questi primi quarant’anni in musica.
«Ieri sera (sabato, ndr) abbiamo eseguito questo brano nel giorno indicato dal titolo stesso, ma, anche se oggi è domenica, lo suoneremo per voi. Questa canzone la scoprii io medesimo, quando in “semi-coscienza” mi risvegliai da una notte brava: avevo accanto a me un registratore, di quelli portatili, e vari pezzi di carta accartocciata, credevo sarebbe stato tutto un rumorio confuso e invece era uscito il ritratto perfetto di “un sabato italiano”, così andai a registrarlo in studio».
Dallo stesso album, Caputo ha proposto vari brani, fra cui il successo «Mettimi giù», per poi commentare ironico: «Ho capito ben presto che questo lavoro mi sopravviverà quando mi sono ritrovato ai miei concerti giovani nati ben dopo la sua realizzazione, venuti appositamente per cantare queste canzoni ormai quarantenni».