Il peso forma? Non esiste. Ognuno ha il suo: ecco perché
Quando si parla di dieta molto spesso si sente parlare di calorie introdotte ed è credenza comune che le calorie assunte in eccesso siano la
causa dell’incremento di peso. Ciò è vero solo in parte in quanto la scienza ha dimostrato che conta molto di più l’origine delle calorie, cioè se queste provengono da carboidrati, da proteine o da grassi, il momento della giornata in cui queste si assumono e la situazione metabolica e ormonale del singolo soggetto. Inoltre persone che assumono più calorie rispetto a quelle che consumano possono avere come conseguenza una diversa distribuzione del grasso che può andare a localizzarsi prevalentemente nella più pericolosa zona viscerale, vale a dire nell’addome o intorno agli organi interni piuttosto che su cosce e glutei o in altre zone del corpo. È quindi un errore affannarsi a contare le calorie introdotte in un singolo pasto o al termine della giornata ed inoltre ciò può ingenerare fallimenti, carenze nutrizionali o addirittura compromettere lo stato di salute e le difese nei confronti delle malattie.
Il concetto di «peso forma»
Anche cosiddetto «peso forma» può variare di molto in soggetti della stessa altezza in quanto ciò che conta non è tanto il peso ma la composizione corporea, vale a dire la percentuale di massa grassa in rapporto al peso della persona, e vi possono così essere persone della stessa altezza molto più pesanti di altre ma più magre in quanto dotate di una maggiore percentuale di muscolo e di una ossatura più robusta.
Dimagrire in modo sano non vuol dire quindi perdere peso ma perder grasso ed il calo si può valutare solamente con metodi di analisi della composizione corporea come la Bioimpedenziometria o la plicometria o con altre metodiche più sofisticate. Quando il calo di peso è troppo rapido bisogna stare quindi molto attenti perché se si registra un calo di massa muscolare questo porterà inesorabilmente ad un calo del metabolismo basale che avrà come conseguenza un recupero rapido dei chili persi una volta smessa la dieta.
Non c'entrano solo le calorie
Ma perché dunque ingrassiamo se non è un problema unicamente legato alle calorie introdotte? Le cause sono molteplici ma uno dei fattori più importanti responsabili dell’aumento di peso è la secrezione di insulina che è stimolata dall’ingestione di cibi ricchi di carboidrati (come lo zucchero, i dolci e le farine) che se non vengono bruciati facendo esercizio fisico, vengono trasformati in grassi dall’insulina. Può inoltre instaurarsi una condizione definita insulino-resistenza, quasi sempre associata ad un eccesso ponderale e ad una circonferenza vita aumentata, in cui le cellule sono poco sensibili all’azione dell’insulina. Questo ormone viene quindi rilasciato in grande quantità, in modo da mantenere la glicemia a livelli normali e quando in uno stadio avanzato, le cellule pancreatiche non sono più in grado di produrre insulina a sufficienza si verifica un aumento della glicemia dopo i pasti e l’instaurarsi del diabete.
Il ruolo dell'ipotiroidismo
Altri fattori che portano ad ingrassare sono l’ipotiroidismo, che causa ritenzione di liquidi e riduzione del metabolismo, alterazioni della flora microbica intestinale, l’utilizzo di alcuni farmaci come il cortisone, che fa trattenere i liquidi e aumentare il senso di fame, un sonno scarso o di scarsa qualità che influisce sui meccanismi ormonali e provoca stanchezza. Ovviamente anche la sedentarietà è un fattore estremamente importante in quanto nei soggetti che non fanno attività fisica regolarmente si riduce il metabolismo basale e si verifica una riduzione della massa muscolare che porta ad un ulteriore rallentamento metabolico.
Bisogna considerare anche che il grasso non rappresenta solo un deposito di calorie ma ha anche importanti funzioni ormonali producendo una serie di sostanze chiamate adipochine (come la leptina che da sazietà e l’adiponectina che aumenta la sensibilità all’insulina) che contribuiscono a regolare diverse funzione dell’organismo come l’appetito, ’infiammazione e l’assetto ormonale.
Approccio individuale
Alla luce di questi concetti risulta semplice comprendere come l’approccio al calo di peso debba essere personalizzato in quanto gli alimenti che mangiamo sono uguali per tutti ma ogni persona reagisce differentemente al cibo ingerito perché l’assorbimento e la metabolizzazione dei diversi nutrienti è differente a seconda del DNA e del profilo ormonale e questo giustifica il fatto che due persone pur ingerendo lo stesso cibo abbiamo reazioni metaboliche diverse una mantenendo il proprio peso e l’altra ingrassando. Molti sono quindi i fattori che vanno presi in esame quando si desidera mantenere o raggiungere un peso corretto e fra questi lo stress, il sonno ,la flora microbica intestinale, la quantità e l’intensità di esercizio fisico, il profilo ormonale, i farmaci eventualmente assunti , l’orario dei pasti, l’ordine e l’orario in cui si assumono i diversi nutrimenti. In ogni caso non bisogna commettere l’errore di voler calare troppo rapidamente patendo la fame, riducendo troppo i carboidrati e i grassi buoni o trascurando di mettere tutto l’impegno e buona volontà perché è sempre il nostro cervello che ci guida nel raggiungere ogni obiettivo della vita.