Sotto attacco: come capire se è cuore o panico?
Dolore al petto, ondate di sudore, tachicardia, respiro irregolare, vuoto nella testa e incapacità di capire cosa sta succedendo. Sono alcuni dei sintomi che accomunano un problema cardiaco, come l'infarto, e un attacco di panico, un disturbo psicologico che si calcola interessi 10 milioni di italiani e che ha un'incidenza da due a tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Cercare di capire quando si è vittime di una paura (a volte imprevedibile e anche senza una causa scatenante razionale) e quando invece è il caso di chiedere aiuto medico o correre in ospedale è importante. Non solo per evitare lunghe e inutili code al pronto soccorso, ma soprattutto per acquisire consapevolezza delle reazioni scatenate dall'attacco di panico, saperle riconoscere e, magari con il supporto di uno psicologo o con i farmaci, imparare a gestirle. Chiediamo di più a Luigi Vignali, responsabile della Cardiologia interventistica dell'ospedale Maggiore.
Cosa distingue un attacco di panico da uno cardiaco?
In base alla mia esperienza, l'attacco di panico è caratterizzato prevalentemente da un senso di paura: quindi sguardo fisso con occhi spalancati. Spesso è legato a circostanze contingenti e o a variabilità dell'umore scatenate da eventi di varia natura. L'attacco cardiaco è spesso improvviso, senza prodromi, il paziente è concentrato esclusivamente sul dolore al torace e chiede continuamente di aiutarlo a liberarsene. Spesso la sensazione riferita è quella di un macigno sul petto che schiaccia il torace: difficilmente si riesce a parlare con il paziente.
Quali sono le differenze sul piano strettamente fisico?
Il polso, in chi soffre di un attacco di panico, è spesso ritmico con valori pressori spesso elevati. In caso di attacco cardiaco il polso può essere aritmico e la pressione può essere alta, ma anche bassa. Diciamo che una frequenza sotto i 130 battiti al minuto è un indice di una forma ansiosa, sopra i 150-200 è un segnale di natura cardiologica. Anche un ritmo cardiaco regolare segnala un attacco di panico.
Quali comportamenti aiutano i medici a distinguere i due casi?
Il paziente in preda ad un attacco di paura è agitato e confuso, ma spesso cammina e si muove freneticamente. Nell'attacco di cuore il paziente trova pace al dolore solo stando coricato o seduto, anche perché vengono meno le forze. E' spesso presente una profusa sudorazione, mancanza di aria e talvolta anche sensazione di freddo e tremore scuotente.
Quali sono le caratteristiche salienti di un attacco di panico?
I sintomi di un attacco di panico di solito raggiungono il loro picco dopo 10 minuti. Il dolore è concentrato al petto e ha un carattere ondulatorio: sorge e poi diminuisce. La sensazione di essere punti da spilli e l’intorpidimento non sono limitati al braccio sinistro ma possono anche apparire nel braccio destro, nelle gambe e nelle dita. Durante gli attacchi di panico, le persone sperimentano paure irrazionali, come soffocare o impazzire.
E quelle dell'attacco cardiaco?
Le persone descrivono il dolore durante un infarto come restrittivo. Di norma, il dolore appare al centro del torace e può spostarsi verso il basso, lungo il braccio sinistro e lungo la schiena, o diffondersi al collo, ai denti e alla mascella. L’intensità del dolore può cambiare. Il dolore dura più di cinque minuti e non influisce sulla respirazione. La sensazione di spinosità è generalmente limitata al braccio sinistro. Il sudore è freddo e appiccicoso, e si può avvertire nausea e vomito. Al culmine di un infarto, i pazienti sperimentano una paura che si concentra esclusivamente sul dolore al petto e hanno paura di morire.
Che consigli dare?
Non è facile per chi si trova in questa situazione prendere una decisione, perché a volte l'attacco cardiaco può scatenare anche un attacco di panico. Se si hanno per più di cinque minuti i sintomi di un attacco cardiaco, chiamare subito un’ambulanza tramite e non muoversi autonomamente. Il 118, se preallertato adeguatamente del dolore toracico, effettua a casa del paziente un elettrocardiogramma che viene inviato in cardiologia per una lettura immediata e spesso si può fare la diagnosi e indirizzare immediatamente il paziente alle cure migliori in massima sicurezza.
Se non si riesce a capire se si sta vivendo un attacco di panico o un attacco di cuore, è bene consultare subito un medico. L’attesa non è la soluzione migliore in entrambi i casi. In un caso si rischia la vita, nell'altro la mancanza di supporto medico può peggiorare i sintomi e portare ad attacchi sempre più frequenti. L’esame tempestivo e l’assistenza da parte di uno specialista invece possono migliorare la qualità di vita.