Sotto attacco: come capire se è cuore o panico?

Monica Tiezzi

Dolore al petto, ondate di sudore,  tachicardia, respiro irregolare,  vuoto nella testa e incapacità di capire cosa sta succedendo. Sono alcuni dei sintomi che accomunano un  problema cardiaco, come l'infarto,  e  un attacco di panico, un   disturbo psicologico che si calcola interessi 10 milioni di italiani e che  ha un'incidenza da due a tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Cercare di capire quando si è vittime di una paura (a volte imprevedibile e anche  senza una  causa scatenante razionale) e quando invece è il caso di chiedere aiuto medico o correre in ospedale è importante. Non solo per evitare  lunghe e inutili code al  pronto soccorso, ma soprattutto per acquisire consapevolezza delle reazioni scatenate dall'attacco di panico, saperle riconoscere e, magari con il supporto di uno psicologo o con i farmaci, imparare a gestirle. Chiediamo di più a Luigi Vignali,  responsabile della Cardiologia interventistica dell'ospedale Maggiore.


Cosa distingue  un attacco di panico da uno cardiaco?
In base alla mia esperienza,  l'attacco di panico   è caratterizzato prevalentemente da un senso di paura: quindi sguardo fisso con occhi spalancati. Spesso è legato a circostanze  contingenti e o  a variabilità dell'umore scatenate da eventi di varia natura.  L'attacco cardiaco è  spesso improvviso,  senza prodromi, il paziente è concentrato esclusivamente sul dolore al torace e chiede continuamente di  aiutarlo a liberarsene. Spesso la sensazione riferita è quella di un macigno sul petto che schiaccia il torace: difficilmente si riesce a parlare con il paziente.
Quali sono le differenze sul piano strettamente fisico?
Il polso, in chi soffre di un attacco di panico,  è spesso ritmico con valori pressori spesso elevati. In caso di attacco cardiaco  il polso può essere aritmico e la pressione può essere alta, ma anche bassa.  Diciamo che una frequenza  sotto i 130 battiti  al minuto è un indice di una  forma ansiosa,   sopra i 150-200  è un segnale di natura cardiologica. Anche un ritmo cardiaco regolare segnala un attacco di panico.


Quali comportamenti aiutano i medici a distinguere i due casi?
Il paziente in preda ad un attacco di paura è agitato e  confuso, ma spesso cammina e si muove freneticamente. Nell'attacco di cuore  il paziente  trova pace al dolore solo stando coricato o seduto, anche perché vengono meno le forze. E'  spesso presente una profusa sudorazione, mancanza di aria e talvolta anche sensazione di freddo e tremore scuotente. 
Quali sono le caratteristiche salienti di un attacco di panico?
I sintomi di un attacco di panico di solito raggiungono il loro picco dopo 10 minuti. Il dolore è concentrato al petto e ha un carattere ondulatorio: sorge   e poi diminuisce. La sensazione di essere punti da   spilli e l’intorpidimento  non sono limitati al braccio sinistro ma possono anche apparire nel braccio destro, nelle gambe e nelle dita. Durante gli attacchi di panico, le persone sperimentano paure irrazionali, come    soffocare o impazzire.


E quelle dell'attacco cardiaco?
Le persone descrivono il dolore durante un infarto come restrittivo. Di norma, il dolore appare al centro del torace e può spostarsi verso il basso, lungo il braccio sinistro e lungo la schiena, o   diffondersi al collo, ai denti e alla mascella. L’intensità del dolore può cambiare. Il dolore dura più di cinque minuti e non influisce sulla respirazione. La sensazione di spinosità è generalmente limitata  al braccio sinistro. Il  sudore è freddo e appiccicoso,  e si può avvertire nausea e  vomito. Al culmine di un infarto,  i pazienti  sperimentano una paura che si concentra esclusivamente sul dolore al petto e hanno paura di morire.
Che consigli dare?
Non è facile per chi si trova in questa situazione prendere una decisione, perché a volte l'attacco cardiaco può scatenare anche un attacco di panico. Se si hanno per più di cinque minuti i sintomi di un attacco cardiaco,    chiamare subito  un’ambulanza tramite  e non muoversi autonomamente. Il 118, se preallertato adeguatamente del dolore toracico,  effettua a casa del paziente un elettrocardiogramma che viene inviato in cardiologia per una lettura immediata e spesso si può fare la diagnosi e indirizzare immediatamente il paziente alle cure migliori in massima sicurezza. 

Se non si riesce a capire se si sta vivendo un attacco di panico o un attacco di cuore, è bene consultare subito  un medico. L’attesa non è la soluzione migliore in entrambi i casi.  In un caso si rischia la vita, nell'altro la mancanza di supporto medico   può peggiorare i sintomi e portare ad attacchi sempre  più frequenti. L’esame tempestivo e l’assistenza da parte di uno specialista invece possono migliorare la qualità di  vita.