Baciami ancora che piace agli anticorpi
Il più romantico dei gesti d’amore, magnificato in ogni tempo e da tutte le arti, sarebbe anche la più piacevole tra le medicine. Il bacio, un toccasana prodigioso per la salute?
È DAVVERO «CHIMICA»
In tutto il mondo si moltiplicano gli studi e una scienza, la filematologia, cerca di fare ordine riunendo le competenze di chimici, biologi, fisici e medici. Cosa succede al nostro corpo quando ci baciamo? Quali sono gli effetti della cascata di impulsi neuronali che rimbalzano tra labbra, lingua, muscoli facciali, pelle e cervello? Che il baciarsi sia un’attività emotivamente importante lo evidenzia il fatto che la gran parte delle persone è in grado di ricordare il primo bacio, descrivendo anche il contesto: come si era vestiti, dove ci si trovava, cosa si era detto poco prima. L’organismo è attraversato da una scossa profonda e l’intimità presente in un bacio è in grado di legare a fondo due persone in un istante che permette di assaporare l’anima a fior di labbra.
UN SIMBOLISMO POTENTE
Denso di un simbolismo potente è stato il bacio a suggellare il tradimento di Giuda a Cristo ed è un bacio alla terra ad aprire le missioni del Papa all’estero: è l’ultima volontà di Romeo prima di gettarsi nella tomba con Giulietta e, ai nostri, giorni un emoji con le labbra schioccanti è il più virale dei messaggi. E il bacio avrebbe anche effetti analgesici, antidepressivi e antistress: «Il cervello produce specifici neurotrasmettitori - dicono gli endocrinologi - Con il bacio si rilasciano dopamina ed endorfine che abbassano la sensibilità al dolore. Ecco perché anche il mal di testa diventa più sopportabile; inoltre il contatto delle labbra stimola l’ossitocina, un ormone che riduce lo stress».
SCAMBIO DI ANTICORPI
Molto più di un apostrofo rosa tra le parole «ti amo», il bacio è un balsamo per anima e corpo, un prezioso alleato del benessere. Ogni volta che ci baciamo ci scambiamo anticorpi che rafforzano il sistema immunitario, mettiamo in moto una trentina di muscoli di viso e collo, e bruciamo fino a 12 calorie al minuto: un bacio allontana l’ansia e rimette in pace con il mondo, dona pace e felicità. Ma esiste anche una «malattia del bacio». Non sempre, per la verità: la mononucleosi, una malattia infettiva di origine virale acuta e contagiosa colpisce l'organismo e si trasmette, nella maggior parte dei casi, tramite la saliva. Per questo motivo, l'infezione è nota anche come «kissing disease».
CI VUOLE IL SENTIMENTO
Ma funziona sempre e in modo automatico? «La presenza di un forte sentimento reciproco è una condizione irrinunciabile perché il bacio, costruito come una danza preliminare, esiti in un momento di unione sublime come descritto dai poeti – dice Fabio Vanni, psicologo e psicoterapeuta dell’Ausl di Parma che si occupa in particolare dell’universo degli adolescenti – Il valore degli atti fisici in una relazione risulta più o meno piacevole o speciale a seconda del significato che hanno per gli attori in campo. Il bacio è la forma di unione più intima prima del sesso, un preludio, un atto di forte importanza per chi lo vive. Nei ragazzi è evidente come qualche volta non ci si senta pronti alla relazione e questo gesto è sentito come invasivo o addirittura motivo di ribrezzo e di schifo. E, come in tutte le questioni fisiche, con effetti molto più intensi rispetto allo scambio di parole. In tutti i casi il bacio produce una reazione sul piano biologico, un’emozione, l’intero corpo si muove e lo possiamo misurare».
FARFALLE NELLO STOMACO
Forte della sua esperienza il dottor Vanni aggiunge: «Il segreto sta nella relazione. Se c’è amore si concretizzano tutti questi effetti del bacio anche sotto il profilo endocrinologico, neurologico e finanche gastroenterologico, le famose “farfalle nello stomaco” e certamente ci si dispone a una maggiore apertura fisica e affettiva. Bisogna tener conto dell’altro, osando qualcosa, ma pronti a percepire le risposte che ci arrivano. Vale per tutta la sessualità e anche per i piccoli baci; vale nei rapporti di coppia, tra amici, con i genitori e con i figli». Vale dalla notte dei tempi: da 2800 anni due amanti giacciono abbracciati in una carezza a fior di labbra. Li hanno trovati gli archeologi del Metropolitan Museum di New York e dell’Università della Pennsylvania in uno scavo a Teppe Hasanlu, una zona a nord dell’Iran. E sono diventati il simbolo dell’amore eterno.