SALUTE
Tutto sui certificati medici: chi li fa, quando si pagano
Spesso, per motivi diversi, abbiamo la necessità di ricorre alle certificazioni mediche: dalla idoneità sportiva per andare in palestra all’accertamento di malattia, più di una volta abbiamo dovuto fare richiesta del certificato che non è un pezzo di carta qualsiasi, ma ha un valore importante ed è a tutti gli effetti un atto legale.
Mario Scali, medico di medicina generale referente per il Distretto di Parma, nonché vicepresidente dell’Ordine dei medici, spiega: «Il certificato è un'attestazione scritta su fatti e comportamenti tecnicamente apprezzabili e valutabili che ha conseguenze per il paziente. Può affermare particolari diritti di ciascuno previsti dalla norma: per esempio l’attestazione di assenza dal lavoro per malattia. Può determinare conseguenze a carico dell’individuo o della società, aventi rilevanza giuridica e/o amministrativa, per esempio la certificazione per invalidità, l’incapacità d’intendere e volere, il referto attestanti lesioni anche da incidente stradale, e così via».
Cosa può accertare un certificato medico?
Un certificato medico deve attestare esclusivamente quanto rientra nella competenze dell’attività professionale medica e non dichiarazioni o affermazioni che riguardano altre sfere di competenze che non riguardano la scienza medica.
Il medico può rifiutarsi di rilasciare un certificato?
Il codice deontologico medico all’articolo 24 stabilisce che «il medico è tenuto a rilasciare alla persona assistita certificazioni relative allo stato di salute che attestino in modo puntuale e diligente i dati anamnestici raccolti e/o i rilievi clinici direttamente constatati od oggettivamente documentati». Ne consegue che un medico non può rifiutare una certificazione ma ha l’obbligo (deontologico e legale) di certificare solo quanto può effettivamente constatare. Invece il medico può e deve rifiutarsi di certificare fatti che non abbia constatato personalmente (direttamente) o che non siano supportati da riscontri oggettivi e deve rifiutarsi di certificare fatti che non corrispondano al vero.
Quanti tipi di certificati esistono?
Abbastanza, ma li suddividerei in certificati obbligatori (come il certificato di malattia Inps, di assistenza al parto, la constatazione di decesso, il certificato Inail gli infortuni e le malattie professionali e via dicendo) e certificati facoltativi.
Tutti i medici sono abilitati ad emettere una certificazione?
Ogni medico e odontoiatra iscritto all’Ordine può certificare ed ogni medico può essere abilitato anche per via telematica all’Inps. Alcune certificazioni possono essere rilasciate soltanto da medici con particolari compiti definiti per legge: idoneità alla guida, all’uso delle armi, certificazioni di Sanità pubblica.
Parliamo di un certificato molto richiesto nel mondo del lavoro: il certificato telematico di malattia. A chi va richiesto?
Al medico che effettua la prestazione sanitaria, che ha quindi accertato la situazione di incapacità lavorativa e non solo dal medico di medicina generale, come erroneamente ritenuto. Preciso che un certificato medico non corretto può essere soggetto a sanzioni dell’Ordine dei medici e risponde al Codice penale: non è un “pezzo di carta con timbro e firma”. È un atto legale.
Ci sono certificati medici gratuiti e a pagamento, quale la distinzione?
La certificazione è un atto medico ed è a pagamento. Il medico di medicina generale rilascia gratuitamente i certificati previsti dalla convenzione in vigore tra cui: certificazione di idoneità allo svolgimento di attività sportiva non agonistica solo in ambito scolastico (libretto verde valido fino a 18 anni); certificazione per l’incapacità temporanea al lavoro (malattia); certificazioni relative alle prestazioni di assistenza domiciliare integrata, programmata. Tutte le altre certificazioni rilasciate dal medico di medicina generale (diete particolari per mense scolastiche, esonero dall'educazione fisica, attività non agonistica, uso assicurativo, invalidità, patente, porto d’armi, eccetera) sono a pagamento. Inoltre, la legge Bersani ha eliminato la tariffa obbligatoria minima fissa: non esiste quindi una tariffa professionale fissa né una tariffa massima. Il compenso per la prestazione professionale del medico (che tiene conto della valenza medico-legale della certificazione) è libero.