Prevenzione
Tumori, la guerra che stiamo vincendo. I medici: «Fondamentali gli screening, per intervenire precocemente»
Grazie a vaccinazioni e test, ridotta del 50% la mortalità di quelli uterini
Perché non si debba più dire a una donna: «Il tumore era evitabile». La prevenzione è stato il tema principale di «Screening dei tumori del collo dell’utero: obiettivo eradicazione», il convegno organizzato da Ausl e Azienda Ospedaliero-Universitaria, con il patrocinio dell’Ordine dei medici di Parma, al campus.
La conferenza, volta a promuovere l’adesione agli screening, ha messo in luce gli effetti che l’introduzione della vaccinazione contro il papilloma virus (Hpv) e del test Hpv hanno avuto sulla prevenzione e trattamento delle lesioni pre-invasive della cervice uterina. Il tumore della cervice uterina rappresenta infatti il quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni.
Ha introdotto il convegno Antonio Balestrino, direttore del distretto Ausl di Parma, esprimendo la sua soddisfazione. «Lo screening è fondamentale - ha sottolineato Mario Scali, medico di medicina generale - per riuscire a intercettare prima un evento che può portare a complicazioni finali».
«Il tumore alla cervice uterina si può prevenire e curare se diagnosticato in una fase precoce - ha detto Carla Verrotti, direttrice di Salute donna Ausl Parma - Anche se siamo ben lontani dalla risoluzione del problema, la diffusione dei test di screening ha prodotto un importante decremento della mortalità di questo tumore».
«Il piano regionale di prevenzione – ha spiegato Debora Canuti della direzione generale Cura della persona, salute e welfare Emilia-Romagna – è uno strumento che fissa obiettivi, strategie e azioni da intraprendere per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie. La diffusione dello screening della cervice ha contribuito a ridurre i nuovi tumori del 40% e la mortalità del 50%».
«L’infezione da Hpv è la più comune infezione a trasmissione sessuale e rappresenta un grande fattore di rischio per il cancro - ha sottolineato Maria Antonietta Salvati, coordinatrice tecnico-scientifica del percorso screening cervicale di Ausl Parma -Per questo lo screening è un’importante iniziativa di sanità pubblica che deve raggiungere tutti senza diseguaglianze».
È poi intervenuto Alessandro Benegiamo, responsabile dell'ambulatorio di colposcopia e fisio-patologia cervico-vaginale dell'ospedale Maggiore, che ha illustrato le varie cure riservate alle pazienti risultate positive a Pap test o a test Hpv.
Durante la conferenza hanno preso parola anche Roberto Berretta, responsabile del programma interaziendale chirurgia ginecologica oncologica; Lorenzo Barusi, direttore di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Vaio; Carla Merisio, referente dell'ambulatorio tumori ginecologici eredo-familiari del Maggiore; Francesca Bergia, responsabile dell'ambulatorio di colposcopia e patologia del basso tratto genitale dell’ospedale di Vaio, ed Elisa Saccani, referente dell'ambulatorio profilassi vaccinale servizio igiene e sanità pubblica di Ausl Parma.
Andrea Grassi