I consigli ai genitori
Non ammazzate la noia nei bambini e nelle bambine
Per pediatri e psicologi, è una fase utile per la creatività
Mamma, papà, mi annoio. Quanti genitori hanno sentito questa frase dai propri bambini? Questo può far sentire gli adulti come se stessero fallendo, o infastiditi dal fatto che i bimbi sembrino incapaci di divertirsi, o ancora può far nascere la pressione sul dover trovare qualcosa da fare.
Ma un po' di noia per i bambini, come per gli adulti, può essere una buona cosa. Può stimolare la creatività e la risoluzione dei problemi, dando al cervello il tempo di ricaricarsi.
In un approfondimento della Mayo Clinic, si spiega come far accettare la noia ai bambini. La prima regola è che non è responsabilità dei genitori intrattenere i propri figli in ogni momento della giornata. I bambini sono naturalmente curiosi e creativi. Essere annoiati li aiuta a rafforzare la creatività e ad imparare a far fronte ai sentimenti di noia man mano che invecchiano.
Se i ragazzi protestano perché si annoiano, è importante riconoscere e dare valore ai questi sentimenti e chiedere loro di trovare una soluzione. Se hanno difficoltà, offrire idee che non includano un dispositivo elettronico.
Infine, è essenziale non aver paura della noia. Gli esperti sottolineano che è parte normale della vita. Cercare di non respingerla o di non apprezzarla può essere una chiave, provando a vederla come un’opportunità per ripristinare il cervello.
Quella della Mayo Clinic non è la prima ricerca che evidenzia il lato positivo della noia. La dottoressa Sandi Mann della University of Central Lancashire ha condotto in passato esperimenti sull’effetto di noia e distrazioni sul lavoro creativo. In uno di questi, Mann chiedeva a un gruppo di 40 studenti di svolgere un compito ripetitivo e poco stimolante come scrivere numeri di telefono copiandoli da una rubrica.
In una seconda fase, a questo gruppo e a un gruppo di controllo veniva chiesto di trovare il maggior numero di utilizzi possibili per due tazze di polistirolo: il gruppo che aveva dovuto copiare i numeri delle rubriche si rivelava sempre più creativo di quello di controllo. Ricerche come queste lasciano intuire che i momenti di noia, lungi dall’essere deleteri, costituiscono una specie di pit stop in cui il cervello ricarica la propria benzina creativa.
Nei momenti di noia il nostro cervello ha spazio a sufficienza per perdersi in divagazioni e sogni a occhi aperti che, come Moshe Bar e altri scienziati hanno dimostrato, hanno un ruolo cardine nei processi cognitivi.
La noia (secondo questo studio) ci spinge infatti a tirar fuori la nostra curiosità. E la curiosità è uno dei nostri beni più preziosi, perché ci spinge a cercare nuove opportunità. A livello collettivo, è un grande motore di conoscenza. A livello individuale, è un fattore di benessere. Essere creativi ci porta a sperimentare, uscire dalla comfort zone e, perché no, fare errori dai quali imparare.
red.sal.