salute

Papilloma virus, poco sintomatico ma rischioso. Perché è utile vaccinarsi anche dopo l'infezione

Monica Rossi

Papilloma o Hpv: sappiamo davvero tutto su questo virus? Sappiamo ad esempio come ci si accorge di avere l’Hpv, se lo si è contratto, e cosa fare in caso di infezione accertata?

Risponde Maria Antonietta Salvati, specialista in ostetricia e ginecologia e responsabile del programma di screening del tumore al collo dell’utero dell’Ausl di Parma.

«In genere, l’infezione è transitoria e asintomatica - spiega la specialista - Sia l’uomo che la donna non hanno manifestazioni evidenti dell’infezione, pur essendo in grado di trasmetterla. Si può anzi rimanere portatori del virus per molti anni senza avere sintomi, senza cioè accorgersi di avere l’infezione».

Salvati a questo proposito aggiunge: «Non si può conoscere il momento esatto del contagio, che può risalire anche a molti anni prima. Solo in alcuni casi, e in relazione allo specifico tipo di Hpv, compaiono lesioni benigne della cute e delle mucose. In questo caso, bisogna prestare attenzione e considerare che la trasmissione e il contagio avvengono per contatto».

Per intercettarlo, si ricorre al test Hpv, che è un un’indagine molecolare mirata (esame di laboratorio eseguito su campione di cellule dal collo dell’utero, esattamente come per il Pap test) per identificare le infezioni da Papilloma virus, «la cui rilevazione precoce permette di monitorare con maggiore attenzione la paziente, in modo da intervenire prima che il virus porti a un tumore manifesto nei casi in cui l’anomalia non si risolve spontaneamente».

Non esiste dunque una cura specifica per l’infezione da Hpv. «La grande maggioranza delle infezioni scompare spontaneamente: circa il 50% nel corso di un anno e circa l’80% in due anni - spiega Salvati -Quando l’infezione scompare, scompare anche il rischio».

Ma perché rischiare? Assodato che la prevenzione è la via maestra per non incorrere nel virus, esattamente come lo è la vaccinazione, raccomandata per maschi e femmine a partire già dagli 11-12 anni, una domanda ricorrente è: il vaccino è utile anche se si è già contratta l’infezione?

«Le donne già infettate da un tipo di Hpv incluso nel vaccino, traggono dal vaccino stesso protezione verso i tipi Hpv per i quali non è stata contratta alcuna infezione, o in caso di infezione avvenuta ma superata - spiega la specialista dell’Ausl di Parma - Inoltre, il vaccino 9vHPV può accorciare il tempo di clearance della positività del Pap o dell’Hpv test in caso di preesistente infezione da Papilloma prima della prima dose in donne adulte sessualmente attive. Infatti, quando nell’infezione naturale il sistema immunitario non fornisce una protezione duratura, la vaccinazione può prevenire la perdita di efficacia immunologica: gli alti livelli di anticorpi post-vaccinazione prevengono nuove aree di infezione epiteliale dovute alla disseminazione di virioni infettivi da siti esistenti di infezione da Hpv o da nuova esposizione all’Hpv. In donne con un’infezione produttiva, come in donne con citologia di basso grado, la vaccinazione porta a una quantità potenzialmente neutralizzante di anticorpi anti-Hpv. Questi alti livelli di anticorpi modificano le alterazioni locali del microambiente vaginale, mediate da aumentati livelli di citochine pro-infiammatorie osservati nell’infezione persistente, con possibile clearance (ossia la capacità di un organo di depurarsi da una sostanza, ndr) anticipata dell’infezione da Hpv».

Morale: anche se si è contratto il Papilloma, la vaccinazione è non solo possibile ma è anche utile per prevenire ulteriori infezioni, dal momento che si è esposti al virus durante tutta la vita sessualmente attiva.

Detto ciò, l’aver contratto il Papilloma virus (con remissione dell’infezione), non mette al riparo da ricadute. «Può essere che l’infezione si risolva e sia poi seguita da una reinfezione - avvisa Salvati - Infatti, l’infezione naturale non sempre dà una protezione completa contro le nuove infezioni dallo stesso tipo di virus e non dà quasi nessuna protezione verso infezioni da altri tipi di Hpv. Può inoltre verificarsi anche la riattivazione di un’infezione latente, quando un abbassamento della carica virale tale da essere inferiore al limite di sensibilità del test HPV (che pertanto risulterà negativo) è seguito poi da un nuovo innalzamento dovuto a un calo delle difese immunitarie».