Salute
Arriva l'occhiale per l'udito: ci aiuterà a sentire meglio
Saranno commercializzati in America a fine anno, e in Europa probabilmente entro il 2025, gli occhiali che ci aiuteranno non solo a vedere bene, ma anche a sentire meglio.
Nella montatura saranno integrati sensori, microchip e microfoni direzionali per correggere le ipoacusie lievi e medie, problema di cui soffre oltre un miliardo di persone al mondo. Il sistema sarà discreto e invisibile. Nessun apparecchio acustico visibile nel padiglione auricolare: tutto sarà integrato nelle stanghette dell'occhiale e si potrà controllare da remoto, probabilmente con lo smartphone.
È una delle novità più interessanti per chi soffre di problemi di udito non gravi, come spiega Vincenzo Vincenti, responsabile dell'unità operativa semplice di Audiologia e otorinolaringoiatria pediatrica dell'ospedale Maggiore, a pochi giorni dalla Giornata dell'udito, che si tiene il 1° marzo per il terzo anno consecutivo, organizzata dalla Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale e dalla Società italiana di audiologia e foniatria, in concomitanza con l'analoga iniziativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per l'occasione, a Parma l’équipe medica di Otorinolaringoiatria e audiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria metterà a disposizione dei cittadini un colloquio medico e gli esami audiometrici. I colloqui si terranno la mattina di venerdì 1 marzo dalle 8.30 alle 12.30 nel servizio di audiometria, spazi ambulatoriali di Otorinolaringoiatria, al 1° piano padiglione Centrale (padiglione 6). È possibile prenotarsi al numero 0521-702364 chiamando oggi e domani, fino ad esaurimento dei posti.
«La sordità o ipoacusia e i problemi dell’orecchio, come vertigini o acufene, sono condizioni molto comuni e diffuse. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che il 20% circa della popolazione mondiale ne sia affetta, e una persona su 10 oltre i 70 anni, e che questi problemi si manifestino in maniera invalidante in decine di milioni di soggetti - spiega Vincenti - Un’incidenza in costante aumento nelle popolazioni dove è più alto l’innalzamento dell’aspettativa di vita. Riconoscere precocemente i sintomi della sordità e dei problemi all’orecchio è fondamentale per poter intervenire sia sulle possibili cause sia per ridurre al minimo la disabilità che ne deriva».
Per fortuna la tecnologia è in grado di dare un grosso aiuto e l'arrivo degli occhiali multiuso ne è un esempio. I progettisti che ci stanno lavorando spiegano che i device impiantati nella montatura sono in grado di amplificare il suono che arriva dalla direzione verso la quale si sta guardando. Insomma, la vista fa da “bussola” all'udito.
Ma non c'è solo questo. Proprio da Parma sta per partire un altro interessante progetto: un podcast per chi non sente bene.
«Si chiama “Oltre il suono”, linee guida e intenti sono già su Spotify. Ci sta lavorando un gruppo di giovani grazie ad un finanziamento di Fondazione Cariparma. Finora l'unica alternativa per seguire un podcast, per chi ha problemi di udito, è stato alzare al massimo il volume, così come si fa per la radio o la tv. E a volte neppure quello basta. Vogliamo andare oltre, e proporre podcast con immagini, nelle quali chi parla sia inquadrato in viso, in modo da permettere anche una lettura labiale, e il testo sia sottotitolato. In una seconda fase, per essere davvero inclusivi, vorremmo tradurre tutto nella lingua dei segni», spiega Vincenti.
Chiarito il «come», ora si tratta di stabilire «cosa», ossia i contenuti dei podcast. Contatti sono stati presi con aziende editoriali per proporre contenuti giornalistici e di approfondimento.
Ma c'è anche un'altra idea: «Utilizzare i podcast come metodica riabilitativa in casi di ipoacusia», dice Vincenti. Un'idea innovativa e con un grande potenziale, che potrebbe vedere proprio Parma come apripista.