SALUTE

Prezioso zenzero, la spezia che "cura"

Marco Biagi

Parliamo oggi dello zenzero (Zingiber officinale Roscoe, della famiglia delle Zingiberaceae) intendendo l’intero rizoma o parte di esso. La popolarità di questa spezia (dal caratteristico odore e sapore pungente “di limone piccante” perché contiene olio essenziale e i caratteristici gingeroli che si degradano in shogaoli) risale alla tradizione culinaria e medicinale asiatica dove è adoperata da oltre 5000 anni, specie in India e Cina. Era un ingrediente importante del passato nelle preparazioni medicinali per catarro, costipazione, vomito, reumatismi ed altri disordini digestivi.

In quasi tutti i paesi asiatici, ma anche in Gran Bretagna e in paesi dell’Ue come Spagna, Austria e Germania, lo zenzero è oggi autorizzato come materia prima per medicinali ufficialmente riconosciuti, senza nessuna distinzione normativa e registrativa rispetto ai farmaci di sintesi. In Italia non abbiamo medicinali a base di zenzero, che possiamo però utilizzare come ingrediente per la formulazione di prodotti salutistici in forme predosate, cioè negli integratori alimentari, detti anche nutraceutici.

Le indicazioni terapeutiche dello zenzero, cioè i disturbi di tipo anche patologico, per cui in Europa sono autorizzati i farmaci a base di zenzero sono due: trattamento sintomatico della cinetosi e trattamento dei disordini digestivi e intestinali accompagnati da gonfiore e flatulenza. Invece, le principali funzioni salutistiche associate all’uso di integratori contenenti zenzero, indirizzate al soggetto sano e legate al mantenimento dello stato di salute e prevenzione delle alterazioni, sono anche in questo caso nausea e disturbi gastrointestinali, ma anche le funzioni cardio-circolatorie, la funzionalità articolare, il contrasto agli stati di tensione localizzata e ai disturbi del ciclo mestruale.

Vecchie tradizioni orientali e fitoterapia moderna occidentale indicano che lo zenzero protegge stomaco e intestino e contrasta l’aumento dei livelli di infiammazione, alla base anche della salute cardiovascolare. Lo zenzero aumenta la velocità del transito gastrico e ha effetti benefici in condizioni associate a cattiva digestione e nausea. La sua efficacia è paragonabile a quella dei farmaci di riferimento della categoria degli antistaminici e anticolinergici, ma con un profilo di sicurezza decisamente superiore che lo rende prodotto utilizzato in ambito medico ad esempio in condizioni di co-trattamento con altri farmaci, nella nausea post-operatoria, da chemioterapia e per la nausea gravidica.

Grazie all’azione della combinazione di olio essenziale e gingeroli/shogaoli, lo zenzero riduce anche la tensione addominale.

A parte la consolidata attività sull’apparato digerente, lo zenzero è conosciuto anche per altri possibili impieghi, soprattutto come supporto integrativo alle terapie convenzionali in condizioni associate ad uno stato infiammatorio e dolore. Lo zenzero ha infatti una notevole capacità antiossidante e radical scavenger (ossia funge da “spazzino” dei radicali liberi) e inibisce la produzione di citochine e altri mediatori pro-infiammatori; per questo è stato studiato e ha dimostrato efficacia nelle patologie osteoarticolari più lievi e nei disturbi da dismenorrea.

Recentemente è stata pubblicata una metanalisi che, raccogliendo i dati sulla supplementazione di zenzero in soggetti con alterazioni del quadro gluco-lipidico, ha evidenziato che dosaggi uguali o superiori ai 2 grammi al giorno di polvere di zenzero essiccato possono contribuire a normalizzare i livelli dei lipidi e del glucosio plasmatico.

Come consumare lo zenzero? La preparazione più nota e utilizzata è la polvere di zenzero essiccato, che tuttavia deve essere rigorosamente controllata e seguire i requisiti imposti dal nostro Ministero della Salute per l’utilizzo di integratori alimentari vegetali; per questo è sempre controindicato il fai da te e l’acquisto online, mentre il consiglio del medico, del farmacista e anche dell’erborista, sono fondamentali per orientarsi verso i prodotti più adatti alle specifiche esigenze. Anche i dosaggi devono essere rispettati secondo le indicazioni ministeriali e quelle sulle confezioni.

Acquistando lo zenzero fresco, meglio biologico, al reparto frutta e verdura, è possibile pensare di ottenere i benefici descritti? Ricordando sempre che solo un medicinale può curare una malattia e che solo adeguati dosaggi di una forma concentrata di un integratore alimentare possono apportare effetti salutistici in condizioni di specifici fabbisogni, be’, in realtà anche l’utilizzo dello zenzero fresco in cucina è decisamente consigliato, sia come spezia per un consumo più frequente che può permettere di ridurre sale e esaltatori di sapidità a base di glutammato, sia come supporto alla salute, in particolare per favorire la digestione: un paio di fettine non troppo sottili di zenzero fresco privato della sua scorza grigio-marrone dopo il pasto, oppure un decotto di zenzero fresco ottenuto facendo bollire un paio di cubetti non troppo piccoli in acqua per almeno 10 minuti (coprendo per non far evaporare l’olio essenziale!) sono consigliatissimi all’occorrenza.