SALUTE
La stagione dei pollini, come affrontarla
Primavera significa allergia. Ma ci sono l'immunoterapia e i nuovi antistaminici
Basta una passeggiata in un parco o una finestra aperta per trasformare la primavera in un incubo. Per milioni di persone, il risveglio della natura coincide con starnuti, naso chiuso, prurito agli occhi e difficoltà respiratorie.
Un problema sempre più diffuso e in costante crescita che, solo in Emilia-Romagna, colpisce il 25% della popolazione. Tuttavia, con alcuni accorgimenti, i sintomi possono diventare più gestibili.
«L’aumento delle allergie - spiega Sergio Scarpa, direttore dell’Unità operativa di allergologia e immunologia clinica dell’Ausl di Parma - è un fenomeno che riguarda tutto il mondo occidentale. Negli ultimi anni, la prevalenza delle malattie allergiche ha raggiunto quasi i livelli dell’ipertensione arteriosa, diventando una delle patologie croniche più diffuse. A Parma e provincia, la nostra unità operativa segue sul territorio dell’azienda Ausl di Parma circa 1.500 pazienti all’anno, dai bambini di tre anni fino agli adulti».
Se un tempo le allergie colpivano principalmente i più giovani, oggi sempre più adulti scoprono di essere allergici ai pollini. Le cause di questo trend in crescita sono molteplici.
«Le allergie non sono più un problema esclusivo dell’infanzia - prosegue Scarpa - Sempre più adulti sviluppano sensibilizzazioni in età avanzata, a causa di fattori ambientali e dello stile di vita. Inoltre, l’aumento della temperatura media e il cambiamento climatico stanno allungando la stagione della pollinazione, esponendo le persone allergiche a un periodo di sofferenza più lungo».
Le allergie primaverili si manifestano in forme diverse, colpendo milioni di persone con sintomi di varia intensità. «Sono varie le allergie primaverili - afferma Scarpa - come quelle da parietaria o da altre erbe composite, come le betulacee. Tuttavia, la forma più frequente e importante è quella da graminacee. L’impollinazione inizia a fine marzo, con un picco tra maggio e giugno, per poi calare leggermente a luglio. I pollini possono rimanere nell’aria fino a settembre-ottobre e, con il riscaldamento globale, in alcuni casi si rilevano persino fino a dicembre».
Un aiuto prezioso per chi soffre di allergie arriva dal bollettino dei pollini, consultabile all’indirizzo https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/pollini, che permette di conoscere, settimana per settimana, la concentrazione dei pollini per metro cubo d’aria. Si tratta di un vero fiore all’occhiello dell’Emilia-Romagna a livello internazionale.
«Uno strumento fondamentale per chi soffre di allergie è il bollettino dei pollini - conferma Scarpa - La Regione Emilia-Romagna, tramite l’Arpa, ha sviluppato un sistema di monitoraggio che permette di conoscere la concentrazione dei pollini nell’aria, settimana per settimana, provincia per provincia. Questo consente di fornire informazioni molto importanti sia allo specialista che al paziente, per adottare il giusto approccio terapeutico in base al caso specifico».
Tra le strategie di prevenzione e trattamento, l’immunoterapia specifica rappresenta un’importante risorsa per contrastare le allergie in modo duraturo. «L’immunoterapia specifica, spesso chiamata “vaccino per le allergie”, è una delle strategie più efficaci per ridurre i sintomi e prevenire l’aggravarsi delle reazioni allergiche - dice Scarpa - Somministrata per via sublinguale o iniettiva, può essere iniziata già a sette anni e risulta sicura anche per le donne incinte. Il trattamento, che dura circa sette mesi a partire da gennaio, viene ripetuto per tre stagioni consecutive. Dopo questi cicli, l’organismo sviluppa una desensibilizzazione che può protrarsi fino a dieci anni».
Questa terapia permette di ridurre la necessità di farmaci e il rischio di evoluzione dell’allergia verso l’asma, una delle complicanze più temute. Nel frattempo, gli antistaminici di ultima generazione garantiscono un miglior controllo dei sintomi senza gli effetti collaterali delle vecchie formulazioni.
«Anche gli antistaminici di nuova generazione sono più efficaci e privi di effetti collaterali come la sonnolenza. Vengono spesso prescritti anche degli spray nasali a base di corticosteroidi e i colliri antiallergici, che offrono un valido supporto per ridurre i sintomi».
Recenti studi confermano che l’alimentazione gioca un ruolo chiave nella risposta immunitaria. Allo stesso tempo, la ridotta esposizione agli antigeni nei bambini, caratteristica dello stile di vita occidentale, può favorire lo sviluppo di allergie.
«Il legame tra microbiota intestinale e allergie è sempre più studiato - spiega Scarpa - Una dieta equilibrata, ricca di fibre e alimenti fermentati, può contribuire a rafforzare le difese immunitarie e ridurre la reattività agli allergeni. Inoltre, nello stile di vita occidentale, capita spesso che ai bambini vengano eliminati quasi tutti gli antigeni. Se si esagera con questo approccio, si può favorire lo sviluppo di patologie allergologiche».
Anche lo stile di vita può fare la differenza. In ogni caso, quando si sviluppa un’allergia è fondamentale affidarsi a medici esperti. «Seguire percorsi diagnostici corretti e affidarsi a specialisti è fondamentale per ottenere risultati concreti - conclude Scarpa - Con una combinazione di prevenzione, farmaci innovativi e immunoterapia, le allergie primaverili possono essere gestite con successo, evitando che diventino un problema cronico invalidante. Al contrario, se non trattate, fino al 50% delle rinocongiuntiviti allergiche possono evolvere in asma».