SALUTE

Ritorno in classe e ansia da rientro: i consigli

Laura Ruggiero

Valorizzare le amicizie nate fra i banchi, non riempire di attività il tempo libero. Sonno, attività fisica, dieta, integratori, vaccinazioni Come riabituare i bambini alla routine scolastica

Si torna a scuola. Per bambini e ragazzi non è sempre semplice rientrare in una quotidianità fatta di orari, compiti e impegni. Anche per le famiglie il rientro è un passaggio delicato, che richiede qualche accorgimento.
«Quando si torna dalle vacanze estive – spiega Anna Lucia Bernardini, pediatra di libera scelta nel distretto sud est di Parma – uno degli aspetti fondamentali è la regolarizzazione del sonno. Dopo le vacanze estive, infatti, i bambini hanno spesso orari irregolari. Il consiglio è quello di anticipare progressivamente l’orario della nanna, spostandolo di 15-20 minuti alla volta, fino a tornare a un ritmo adeguato. Per i bambini della scuola dell’infanzia e del primo ciclo della primaria l’orario ideale in cui andare a dormire va dalle 20,30 alle 21, mentre nei preadolescenti e negli adolescenti l’orario consigliato è tra le 21,30 e le 22,30».
Stabilire orari regolari è solo il primo passo. La ripresa richiede anche piccole routine quotidiane che rassicurino i più piccoli e diano stabilità agli adolescenti. La giornata deve partire nel modo giusto. «Una colazione completa e regolare, orari dei pasti definiti e un ritmo di vita più ordinato aiutano i bambini ad affrontare meglio la ripartenza – prosegue la pediatra –. La colazione è un pasto fondamentale e deve essere bilanciata. Deve includere carboidrati complessi, una componente proteica, vitamine e fibre».
Che sia dolce, con yogurt, cereali e frutta, o salata, con un piccolo panino e una spremuta, ciò che conta è garantire varietà ed equilibrio. Poiché il ritorno a scuola coincide spesso con raffreddori e malanni di stagione, la sola alimentazione non basta: servono anche altri accorgimenti. «Le regole di igiene restano fondamentali – sottolinea Bernardini –. Lavarsi spesso le mani, soprattutto prima dei pasti, è il primo passo. A questo si aggiungono un’alimentazione equilibrata, un sonno regolare, attività fisica costante, meglio se all’aria aperta, e l’integrazione di vitamina D da ottobre a marzo, periodo in cui i livelli nel sangue tendono a calare. È importante anche che l’ambiente familiare sia sano, senza fumo passivo e altri inquinanti».
Le infezioni più comuni variano a seconda dell’età e del percorso scolastico. «Nei primi anni di vita comunitaria, soprattutto alla scuola dell’infanzia, le infezioni sono più frequenti – racconta –. Si può arrivare fino a 10-12 episodi in un anno. Con la crescita e l’adattamento del sistema immunitario, anche grazie alle vaccinazioni, la frequenza delle infezioni diminuisce progressivamente nella primaria e soprattutto alle medie. Nei bambini con fragilità o patologie croniche è sempre consigliata la vaccinazione antinfluenzale, perché l’influenza resta l’infezione dominante della stagione invernale».
Può capitare che il ritorno a scuola generi ansia o agitazione. È fondamentale che i genitori accompagnino i figli con serenità, senza trasmettere tensione. «Il rientro a scuola – dice Bernardini – rappresenta un cambiamento e può generare sia sintomi fisici, come mal di pancia, mal di testa, insonnia, sia comportamentali, come agitazione e irritabilità. Bisogna preparare i bambini, ascoltare le loro preoccupazioni, rassicurarli e aiutarli a mantenere una routine regolare che includa studio, gioco e attività extrascolastiche senza esagerare».
Un aspetto positivo da valorizzare è la possibilità di rivedere gli amici e coltivare relazioni. La dimensione sociale, infatti, rappresenta un forte stimolo al benessere e contribuisce a ridurre l’ansia da rientro. «Inoltre non bisogna caricare i bambini con troppe attività extrascolastiche: il tempo libero deve restare tale e includere gioco e svago. Nella giornata deve esserci equilibrio tra scuola, studio, sport, ma anche momenti di riposo e attività piacevoli».
«È importante bilanciare le ore passate seduti con attività fisica e movimento all’aria aperta – conclude la pediatra –. Oggi i principali nemici della postura non sono tanto gli zaini, che non causano di per sé scoliosi, quanto l’uso prolungato e scorretto dei dispositivi elettronici. Lo zaino va comunque portato in modo corretto, ben regolato e con il peso distribuito».


Anna Lucia Bernardini Pediatra di libera scelta nel distretto sud est di Parma.