INIZIATIVA

Pietro e gli altri quattro piccoli "giornalisti" - "Gazzetta nelle scuole", i testi dei cinque temi premiati - Le foto

Ecco i cinque migliori temi realizzati dai ragazzi di seconda media nel primo quadrimestre del progetto Gazzetta nelle scuole. Progetto voluto dalla Gazzetta per avvicinare i giovani all'informazione di qualità. Un progetto arrivato alla seconda edizione.

Primo classificato Pietro Banzola (2G della media di Collecchio)

Come si fanno a distinguere le notizie vere da quelle false? Questo è quello che la mia classe è riuscita a comprendere, insieme a molte altre informazioni, grazie agli incontri organizzati dal progetto «Gazzette nelle Scuole». La nostra professoressa, essendo più esperta di noi, ci ha aiutato a comprendere ogni articolo e a leggerlo nel modo corretto. Queste due settimane mi hanno quasi trasformato: per esempio leggere quell'insieme metodico e stupendo di novità mi dava la sensazione di diventare più colto ogni volta che lo sfogliavo e di imparare sempre qualcosa di nuovo. Ma il vero pezzo forte sono stati gli incontri che ci hanno spalancato una porta sul mondo del giornalismo. Il primo con la esperta giornalista della Gazzetta di Parma Chiara Cacciani che ci ha spiegato con aneddoti ed esperienze come lei sia riuscita a diventare una giornalista. Con il direttore Claudio Rinaldi abbiamo simulato una grande conferenza stampa dove ognuno di noi studenti faceva domande. Noi sembravamo dei veri e propri giornalisti che cercavano di carpire ogni singolo spunto che ci poteva dare il direttore. Ci ha parlato dei suoi inizi da giornalista e delle esperienze vissute, ma con tanti particolari del giornalismo a noi ignoti. Il momento più bello, a parer mio, è quando ci ha raccontato delle sue interviste ai più grandi esponenti del calcio: mi sono innamorato dei suoi racconti. Dopo queste due settimane quando arrivo dai nonni prendo il giornale e comincio a leggere perdendomi nei suoi meravigliosi articoli. 

Seconda classificata Maria Chiara Dallargine (2D della media Fra Salimbene)

La prima volta che mi sono resa conto di cosa fosse l’informazione e a cosa servisse, risale al periodo Covid. Frequentavo la terza elementare e fino a quel periodo, avevo sempre provato noia nel guardare il telegiornale all’ora di cena, erano poche le notizie allegre, quasi tutte sempre tragiche o incomprensibili. In quei mesi però, tutti noi e non intendo solo la mia famiglia, eravamo incollati alla televisione per sapere cosa accadesse: se le scuole fossero aperte, quanti morti ci fossero, se fosse pronto il vaccino e nel nostro caso, se potessimo andare a trovare la nonna che abitava a Parma. Tutte le persone intervistate cercavano non solo di dare informazioni, ma anche di insegnare qualcosa, di istruire le persone circa cosa fosse un virus, come si sconfiggesse, come comportarsi ogni giorno, ma anche cosa fare e non fare. Da quel momento ho imparato che quella che oggi so essere l’informazione è anche una scuola, cioè dà notizie, ma cerca anche di formarti come cittadino, di spiegarti ciò che non conosci e renderti più colto, più consapevole. Come fare a scegliere le giuste informazioni ancora non lo so. In casa mia si sceglie in base a chi dà le informazioni, si ascoltano tutti, ma poi si tende a seguire ciò che dicono le persone che vengono considerate meritevoli di fiducia. Però non è facile, perché ora so che ci sono quelle che chiamano fake news e quindi, non solo si deve scegliere tra le notizie vere, ma anche saperle distinguere da quelle false e non è per nulla facile. Col progetto Gazzetta nelle scuole, ho potuto approfondire cosa fosse l’informazione giornalistica, quella vera, cioè fatta di persone che di mestiere scrivono articoli da pubblicare sul giornale per il quale lavorano, andando prima a cercare le informazioni e poi pensando a come scriverle in modo che siano chiare a chi le legge. 

Terzo classificato Gianmaria Calzolari (2A della media Laura Sanvitale)

Viviamo in un mondo in cui le notizie ci raggiungono a una velocità incredibile, ma dobbiamo fare attenzione a non cascare nella trappola delle notizie false. È come quando giochi a un videogioco e devi distinguere tra il bene e il male: se prendi la direzione sbagliata, rischi di finire in un livello difficilissimo e fuorviante! Immagina se tutte le informazioni che ricevi non fossero vere, come se il tuo gioco preferito avesse trucchi ingannevoli. Credere alle notizie false può confondere le idee e farti prendere decisioni sbagliate, proprio come se sbagliassi nello scegliere la strada da percorrere in un'avventura. La verità è importante perché ci aiuta a capire il mondo intorno a noi. Quando crediamo a cose che non sono vere, finiamo per confondere tutto e rischiamo di perdere il controllo del gioco, e nella realtà dei fatti, della nostra vita. Quindi, è come se dovessimo indossare una specie di armatura contro le notizie false! Come si fa? Beh, dobbiamo imparare a controllare le fonti delle informazioni, proprio come fai quando cerchi di capire se un personaggio nel tuo videogioco è un alleato o un nemico. Chiedi consigli a chi conosci e fidati delle fonti affidabili. In questo caso il «personaggio amico» è il giornalista, che grazie alla sua professionalità, e a una rigida deontologia, ha tutte le armi speciali e le regole per fornirti tempestivamente, attraverso gli articoli che scrive, notizie affidabili, corrette, complete e trasparenti, su ciò che veramente sta accadendo. La verità è come una superpotenza che ci aiuta a vincere nella nostra avventura quotidiana e i giornali come la Gazzetta di Parma, in questo ci aiutano. Combatti quindi le fake news con la tua armatura di conoscenza, e continua a giocare nel mondo reale con saggezza e senso critico.

Quarta classificata Sofia Allodi (2E della media di Fontevivo)

Ogni giorno, ora minuto e secondo su Internet riceviamo milioni di notizie, ma come distinguere le notizie vere da quelle false? Si parte dal verificare diverse fonti. Molte notizie le troviamo online e altre le leggiamo invece su carta. Ma qual è la differenza? Le notizie online sono molto influenzate dalla presenza dei social che spesso danno notizie non verificate, mentre su carta o sui siti ufficiali dei quotidiani, dove l’informazione è aggiornata in tempo reale, si trovano aggiornamenti più veritieri perché scritti da giornalisti professionisti che verificano le loro fonti con interviste, ricerche sul posto e comparazioni. Perché alcune informazioni vengono scartate? Un lettore critico sarà in grado di porsi queste riflessioni e quindi sarà attivo nella costruzione del suo sapere riguardo la realtà che lo circonda. Essere critici però non è una caratteristica innata, ma la si deve sviluppare fin da giovani e abituarsi a leggere i giornali e a farsi domande può essere una buona palestra. È quindi importante informarsi per essere cittadini responsabili. Ciò permetterà di essere un cittadino libero nelle proprie scelte anche perché consapevole delle conseguenze che queste avranno per vivere meglio insieme agli altri.

Quinti classificati Filippo Toscani, Samanta Hyra, Amin Chair, Mohamed Abbad e Harmeet Kaur (2D della media di Langhirano)

Come essere un cittadino consapevole riguardo informazioni corrette? Un buon cittadino, deve sempre essere aggiornato su quanto accade nel nostro Paese e nel mondo. Spegnere i Tablet, aprire la mente e leggere i giornali ci aiuta a tenerci lontano dalla disinformazione non corretta dei social media. Leggere un giornale, un quotidiano, ci aiuta a far nascere i pensieri critici e, ogni pensiero, ci aiuta a diventare più grandi e responsabili, nonostante la nostra giovane età. Un giornale sviluppa in noi pensieri e domande su quanto sta accadendo e suscita in noi emozioni diverse, basti pensare alle guerre , alle violenze e ai problemi ambientali che ci circondano. Leggere rappresenta un elemento di crescita e di educazione alla cittadinanza, come ci dice sempre la prof. Le fake news sono notizie inventate o ingannevoli. I media sono meravigliosi nel darci informazioni, li usiamo tutti per i nostri più svariati interessi. Con i media e Internet possiamo ottenere velocemente le informazioni che ci interessano e così possiamo risparmiare gran parte del nostro tempo. Spesso le fake news vengono diffuse intenzionalmente con metodi e modi di manipolazione per catturare il lettore, esse vengono diffuse con parole forti, immagini e slogan evidenti e che spesso riducono la nostra capacità nell’avere un reale pensiero critico della vicenda. Le fake news sul web viaggiano libere, questo perché non esiste un controllo su ciò che viene pubblicato in rete. In rete tutto deve emergere e quindi nessuno, se non pochi, controllano le notizie o gli articoli.  Per poter riconoscere una fake news basta controllare l’autore, il sito, la data della notizia. Stai attento a non condividerla senza aver controllato questi dati! Nel caso in cui ti accorgi che è realmente una fake news, segnalalo alla polizia postale e spargi la voce tra i tuoi contatti. Le notizie false sono pericolosissime perché potrebbero scatenare pregiudizi e «facili condanne» (e questo noi ragazzi nativi digitali lo sabbiamo bene). Quindi, attenzione!