GAZZETTA SCUOLA

Liceo Sanvitale, le favole dei ragazzi in un libro

Successo del corso di scrittura creativa. Soddisfatti i curatori Davide Cabassa e Guido Conti per il progetto finanziato da Fondazione Cariparma con il bando «Leggere crea indipendenza»

Favole e racconti di giovani scrittori in un libro. Ed è grande soddisfazione da parte di Davide Cabassa e Guido Conti per l’uscita del nuovo volume dei ragazzi del terzo anno del corso di scrittura creativa al liceo delle Scienze umane Albertina Sanvitale, finanziato da Fondazione Cariparma con il bando «Leggere crea indipendenza».

«Prima di tutto ringraziamo tutti coloro che hanno creduto nella realizzazione del libro "La prima volta che ho visto il mare" e in particolare Gerardo Lunatici, artista e insegnante, per i consigli e la realizzazione grafica della copertina».

«Durante l’anno scolastico 2023-24 - continuano Cabassa e Conti -, in classe abbiamo avuto trenta alunni, volontariamente iscritti, molti i volti nuovi. Almeno sette ragazzi seguono da due anni, con continuità. Gli altri sono nuovi, una sola di quinta che si prepara all’esame di maturità. Molti sono di prima e seconda e questo è un segno molto importante. Abbiamo anche quest’anno una classe trasversale, dalla prima alla quinta. Facciamo compilare la nostra solita scheda e i risultati non sono incoraggianti: non leggono i giornali cartacei, pochissimi quelli online, alcuni di loro confondono biblioteca con libreria, non frequentano le biblioteche e pochi frequentano abitualmente le librerie. E sono i ragazzi che vogliono scrivere e leggono molti libri. Dire che c’è un’urgenza didattica è dir poco. Solo quattro i ragazzi, il resto ragazze. Molte di loro suonano il piano e la chitarra, hanno passione per la musica. Alcuni hanno aderito perché vogliono appassionarsi alla lettura, la maggior parte di loro però non legge, vogliono imparare. Ragazze e ragazzi che leggono tantissimo: gialli, romanzi rosa, libri young-adult, niente letteratura del Novecento. Alcune hanno letto romanzi scolastici, in particolare di Pirandello ed Edgar Allan Poe, ma vorrebbero appassionarsi ad altro. Così insieme abbiamo letto grandi autori come Andersen e il suo "L’acciarino magico" che, con nostro grande stupore, nessuno conosceva. Abbiamo letto e commentato "Lo specchio deformante di Cechov", una favola che coinvolge molto i ragazzi. È un classico che non smette mai di raccontare qualcosa di nuovo intorno al tema della bellezza, dell’anoressia, dello specchio, delle false immagini e soprattutto su dove sta la verità. Un racconto che anticipa il cubismo, la crisi d’identità e la scissione dell’Io nella metà dell’Ottocento. Un racconto importante che spiega anche il concetto di umorismo in Cechov».

E non è finita. Lezioni davvero molto ricche di riflessioni: «Abbiamo parlato ai ragazzi delle favole della nostra tradizione e di autori della nostra terra - sottolineano Cabassa e Conti -: abbiamo letto Giuseppe Tonna, Giovannino Guareschi, Cesare Zavattini e Tonino Guerra. La favola è un modo per guardare e interpretare la realtà. Abbiamo sottolineato l’attualità di Hansel e Gretel, dei fratelli Grimm, mandati nel bosco dalla mamma: oggi sono le madri africane che mandano i figli sui barconi, per dargli una speranza di vita, sperando che non finiscano nelle mani di streghe e orchi moderni. Ecco l’attualità della favola. Ci siamo accorti che i ragazzi faticano a scrivere favole, a uscire dal famoso "C’era una volta", sono abituati a leggere fantasy ma le favole sono un’altra cosa. Durante le vacanze natalizie abbiamo raccolto i materiali e ci siamo accorti delle difficoltà di tanti a scrivere, per esempio, in terza persona. I ragazzi sono venuti al corso di scrittura per trovare un mezzo per poter esprimere le proprie passioni, le proprie paure e problematiche adolescenziali al di là delle tipologie di scritture che offre la scuola. Così abbiamo deciso di far scrivere ad ognuno tre testi: una favola, un racconto autobiografico e un racconto di fantasia, in modo che possano sperimentare forme diverse di scrittura, tenendo conto degli in- segnamenti degli scrittori che abbiamo letto in classe e a casa. La lettura condivisa ad alta voce in classe dei testi autobiografici ha aiutato i ragazzi ad aprirsi e sono arrivati testi notevoli».

«Per la riscrittura delle favole abbiamo parlato di Pinocchio e delle pinocchiate, della riscrittura delle favole tradizionali e abbiamo fatto lezione sulle decine e decine di libri usciti nel Novecento sulla scia del successo mondiale di Pinocchio - ricordano i docenti -. Il frutto del nostro lavoro è questo libro. Il nostro lavoro di educatori e di scrittori che insegnano a scrivere non si ferma qui. Continua».

Domani alle ore 14 nell'Aula Magna del liceo Albertina Sanvitale Guido Conti e Davide Cabassa presenteranno il libro «La prima volta che ho visto il mare», favole e ricordi di giovani scrittori. Ci sarà l'accompagnamento musicale a cura di Matilde Magnani (chitarra e voce), Maria Lucrezia Sardone e Alessia Franciosa. Per l'occasione il fotografo Francesco Bocchi allestirà una mostra che documenta con foto il corso. L'iniziativa di scrittura creativa continua anche quest’anno al liceo Sanvitale con il corso ideato da Davide Cabassa e che vede come tutor il professor Vincenzo Carrano e 40 studenti.