Inserto scuola
Il Toschi al lavoro alla Reggia di Colorno
Uno dei primi e più importanti obiettivi della scuola è quello di inserire gli studenti nella realtà storica artistica e culturale (nel senso più lato del termine) del territorio nel quale vivono. Per questa ragione, il progetto «Un patrimonio per la scuola: Reggia di Colorno» si è rivelato altamente significativo, anche (e forse soprattutto) sul piano formativo ed educativo, rispondendo all’esigenza di rendere il patrimonio culturale un vero e proprio «museo diffuso».
L’iniziativa, organizzata da Provincia di Parma (che ha anche finanziato i materiali), Indire e Reggia di Colorno ha visto fra i suoi protagonisti la 4ªA Arti Figurative del liceo artistico Paolo Toschi, sotto la dirigenza della professoressa Elisabetta Botti e la supervisione operativa e organizzativa dei docenti Gianantonio Cristalli, Enrico Fava e Vania Sghia. Il progetto, aperto a tutte le scuole di Parma e provincia, è cominciato come Pcto nel maggio 2024, cioè alla fine dello scorso anno scolastico, ma il lavoro effettivo è iniziato nell’ottobre successivo. A dedicarsi fattivamente all’attività sono rimaste sino alla fine solo poche unità scolastiche e il Toschi non poteva certo mancare questa preziosa occasione, vista la grande tradizione che lo contraddistingue nell’approccio alla ricchezza culturale del territorio. La progettazione del lavoro si è così articolata: il professor Enrico Fava, docente di Storia dell’Arte, ha istruito i suoi alunni dal punto di vista storico e artistico sulla Reggia di Colorno (chi vi aveva vissuto e come essa si inserisce nel patrimonio artistico e culturale di Parma). La scommessa dei ragazzi è stata poi quella di rendere più appetibile e accattivante la Reggia per i giovani, arricchendola ulteriormente dal punto di vista artistico e coinvolgendo anche le nuove generazioni. Dopo la preparazione culturale, gli studenti hanno fatto sopralluoghi autonomamente, con servizi fotografici, e hanno proposto immagini da cui partire. Il professor Cristalli, docente di discipline plastiche, e la professoressa Sghia, docente di discipline grafico-pittoriche, hanno quindi guidato i ragazzi nella realizzazione di opere artistiche: alcuni hanno così prodotto vasi e altri, prendendo spunto dagli affreschi della Reggia, hanno plasmato delle statuette. Una ragazza, poi, sapendo che nell’estate del 2025 la Reggia sarebbe stata sede della rappresentazione del Rigoletto di Verdi, ha creato un bozzetto di 1 m e mezzo: si è immaginata che la cantante nella parte di Gilda dallo scalone avrebbe cantato verso il pubblico nel giardino. Un’altra ragazza ancora ha realizzato un enorme vaso pieno di gigli in ceramica, per ricordare la tradizionale fiera dei gigli di Colorno. Insomma, ogni studente ha avuto modo di mettere alla prova la propria creatività, espressività e le competenze artistiche acquisite. Inoltre, sono stati fatti laboratori di manipolazione e arte pittorica (curati dalla professoressa Sghia) per giovani scolari di elementari e medie: i ragazzi hanno modellato davanti al pubblico per tre intere mattine e si sono così messi in gioco pure nel rapporto col pubblico. «L’idea era infatti quella di far diventare la Reggia una sorta di "residenza d’artista" - ha ribadito il professor Fava - perché gli alunni vi hanno esposto le loro opere, hanno fatto laboratori, disegnato e modellato in loco. È stata perdipiù un’occasione per sperimentare una nuova modalità di fare scuola, in un ambito diverso dall’edificio scolastico, per dare sfogo alla loro creatività in una sorta di scuola diffusa, idea nuova e molto coinvolgente per gli allievi del Toschi». L’iniziativa ha riscosso un grande successo, sia da parte dell’utenza sia da parte degli organizzatori. «Gli studenti - ha sottolineato il professor Cristalli - hanno lavorato dai 5 ai 6 mesi per la realizzazione di terrecotte e smalti per l’esposizione finale. Hanno anche dovuto affrontare il pubblico e le eventuali critiche. Alcuni hanno persino ricevuto offerte per realizzare vasi da vendere privatamente. Indubbiamente questa esperienza lascerà in loro un ricordo indelebile».