Bibbiano, family act, ricercatrici: le parole del ministro Elena Bonetti oggi all'Università

Il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti questa mattina a Parma per l'inaugurazione del corso 'Cittadinanza e costituzione' all'Università. Tanti i temi che ha toccato.

BIBBIANO - «A Bibbiano si sono evidenziate delle criticità anche se va sottolineato, lo ha detto la Magistratura, non tutte le criticità che sembravano evidenti poi sono state tali davvero. Per cui dobbiamo stare attenti a creare falsi allarmismi». E’ il pensiero della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti a Parma per l'inaugurazione del corso 'Cittadinanza e costituzionè della locale Università. «In generale comunque nel nostro Paese dobbiamo tornare ad affermare il diritto primario dei bambini, il bene superiore dei bambini - ha concluso la ministra - E questo chiede una grande responsabilità del mondo adulto». 

FAMILY ACT «La ricerca in Italia è di altissimo livello. Le donne nella scienza in Italia sono qualificate professioniste riconosciute anche a livello internazionale. E' evidente che il nostro Paese deve accogliere sempre di più il mondo femminile nella scienza attraverso la promozione di percorsi di formazione ma anche attraverso la ridefinizione di processi, sia di assunzione che ci carriera universitaria nell’ambito della ricerca, che permettano alle donne di armonizzare la loro esperienza femminile anche nell’ambito lavorativo. Faremo passi avanti, insieme al ministro Manfredi, e con il Family Act all’interno del quale ci sarà un capitolo dedicato alla promozione del lavoro femminile anche nell’ambito dell’università e della ricerca».

RICERCATRICI "Per noi che veniamo dal mondo della scienza questo successo non è una novità. Il mondo della ricerca in Italia è di altissimo livello e le donne sono qualificate, grandi professioniste riconosciute a livello internazionale". Il riferimento è alle tre ricercatrici italiane che hanno isolato il coronavirus. "E' indubbio - ha aggiunto - che il nostro paese debba accogliere sempre di più il mondo femminile nella scienza attraverso la promozione di percorsi di formazione. E poi, mi permetto di dirlo anche da universitaria, c'è bisogno di ridefinire processi sia di assunzione che di carriera universitaria nell’ambito della ricerca perché possano permettere alle donne pienamente di armonizzare la loro esperienza femminile con l’ambito lavorativo". 

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