Gli organizzatori: "nessuna droga per i Maneskin, vicenda chiusa"
«Nessun consumo di droga è avvenuto nella Green Room e riteniamo chiusa la questione». Così l’EBU, European Broadcasting Union, che promuove e organizza l'Eurovision Song Contest mette fine alla vicenda che ha coinvolto i Maneskin e Damiano in particolare per alcune immagini in cui sembrava stesse sniffando durante la diretta tv della finale. "A seguito delle accuse di consumo di droga nella Green Room dell'Eurovision Song Contest Grand Final di sabato 22 maggio, l'European Broadcasting Union (Ebu), come richiesto dalla delegazione italiana, ha condotto un esame approfondito dei fatti, controllando anche tutti i filmati disponibili", si legge nel comunicato ufficiale reso noto poco fa. "Un test antidroga è stato anche fatto volontariamente nella giornata di oggi dal cantante del gruppo Maneskin che ha restituito un risultato negativo visto dall'Ebu - si legge ancora -. Siamo allarmati dal fatto che speculazioni imprecise che portano a notizie false abbiano oscurato lo spirito e l'esito dell'evento e influenzato ingiustamente la band. Ci congratuliamo ancora una volta con i Maneskin e auguriamo loro un enorme successo. Non vediamo l'ora di lavorare con il nostro membro italiano Rai alla produzione di uno spettacolare Eurovision Song Contest in Italia il prossimo anno".
Tanto tuonò che...non piovve. A una manciata di ore dall’esplosione del caso Maneskin, con il suo cantante Damiano accusato di avere sniffato coca in diretta durante la finale dell’Eurovision Song Contest che la band ha vinto, lo stesso caso si è appunto velocemente sgonfiato. Con buona pace dei francesi che, favoriti per la vittoria con la loro Barbara Pravi, hanno prima accusato gli italiani e, poi, hanno fatto marcia indietro. In realtà Damiano lo aveva detto subito: non aveva affatto fatto uso di droga (che, in diretta televisiva sarebbe stato decisamente inappropriato) ma stava cercando di rimediare all’incidente che aveva portato alla rottura di un bicchiere sotto al tavolo da parte di Thomas, il chitarrista del gruppo. I pezzi di vetro sono stati poi effettivamente trovati. Alle accuse, oltre al diretto interessato, aveva subito risposto anche l’organizzazione della manifestazione con un comunicato in cui si ribadiva che "la band ha fortemente smentito le accuse di uso di droga" e che "il cantante farà un test antidroga volontario dopo l’arrivo in Italia, a casa". Un test, tra l’altro, chiesto dai Maneskin la sera stessa della vittoria che, però, non è stato possibile organizzare in fretta e furia. Il sostegno alla band è arrivato immediatamente anche dalla Rai che si è detta sorpresa per l’assurda polemica (in cui era entrato perfino il ministro degli Esteri francese chiedendo la squalifica dei Maneskin) e ha ribadito la soddisfazione per la vittoria italiana. Di poche ore fa la notizia che sembra chiudere definitivamente "l'affaire". L’amministratore delegato di France Tèlèvisions Delphine Ernotte ha dichiarato al quotidiano "Le Parisien" che la Francia non ha alcuna intenzione di sporgere reclami contro l'Italia "qualunque sia il risultato del test anti-droga. Il voto è estremamente chiaro in favore dell’Italia. Non ha rubato la sua vittoria ed è questo ciò che conta".