Anna Kauber premiata a Torino per il film sulle pastore

Ancora un premio per la regista parmigiana Anna Kauber. Dopo la premiazione al concorso nazionale Roberto Gavioli di Brescia per «In questo mondo», oggi la pellicola sulle donne pastore prodotta da Solares ha vinto al Torino Film Festival la sezione Italiana doc,riservata ai documentari italiani. La giuria di Italiana.doc è composta da Federica Di Giacomo (Italia), Annamaria Lodato (Italia), Anna Marziano (Italia) ha assegnato alla Kauber il premio con questa motivazione: Un film immersivo che rende le immagini corporee e ci contagia con i segni di un rapporto vivo e appassionato al mondo

Quattro anni fa Anna Kauber è partita con un sogno: raccontare la vita delle donne pastore in Italia attraverso un viaggio di 17.000 km e 100 interviste rivolte a donne di età compresa tra i 20 e i 102 anni. Dopo due anni di riprese e una lunga post produzione, il documentario ha preso la forma di un racconto personale fatto di esperienze e incontri legati al lavoro in montagna e al recupero di una quotidianità contadina che sta andando perduta.

TUTTI I PREMIATI
Il film americano di Paul Dano Wildlife, reduce dai successi di Cannes e Toronto nonché del Sundace, ha vinto il 36esimo Torino Film Festival. Ispirato al romanzo Incendi di Richard Ford, racconta un matrimonio che si sgretola; sullo sfondo l’America anni '60 vista con gli occhi di un ragazzo. Il titolo del film fa riferimento ad un incendio boschivo della zona, ma anche agli incendi emotivi dei due protagonisti, interpretati da Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan.
Il premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è andato al tedesco Atlas di David Nawrath, storia cupa, ma non priva di speranze, di un uomo che lavora per un’agenzia di recupero crediti collusa con la malavita. 
Miglior attrice Grace Passo, per il ruolo in Temporada di Andrè Novais Oliveira, film brasiliano che racconta il "nulla" della vita quotidiana di un’impiegata comunale, un "vuoto" in realtà pieno delle cose di cui è fatta l’esistenza.
Il Premio per il Migliore attore è andato ex-aequo a Rainer Bock, coprotagonista in Atlas, e a Jakob Cedergren per The Guilty, film a cui è andato anche il Premio del Pubblico ex-aequo con il franco-belga Nos Batailles di Guillaume Senez.
Nella sezione Documentari il primo Premio è andato al franco colombiano Homo Botanicus di Guillermo Quintero.
Premio Speciale della Giuria a Unas Preguntas di Kristina Konrad, una produzione Germania/Uruguay ambientata a Montevideo, sulla sfondo della dittatura tra gli anni 1975-1985.
Miglior Documentario italiano è In questo mondo di Anna Kauber, sulla vita delle donne che hanno scelto di fare il mestiere del pastore, mentre un premio Speciale della giuria è andato a Il primo moto dell’immobile di Sebastiano d’Ayala Valva, coprodotto con la Francia, storia fantastica che scava nella figura di un antenato compositore. Menzione speciale a Il gigante Pinocchio di Paolo Santangelo.
Miglior cortometraggio italiano Ultima Cassa di Elettra Bisogno, mentre il Premio Speciale della giuria ex-aequo a 13 volte fuoco su mio padre di Francesco Ragazzi e Col tempo di Sara Dresti.
Premio Fipresci al greco Oiktos (Pity) di Babis Makridis.
Premio Cipputi a Nos batailles di Guillaume Senez.
Nella sezione Factory, il primo premio è andato a Tempo critico di Gabriele Pappalardo e una menzione speciale a Solo gli occhi piangono di Emanuele Martini.