RICORRENZA
Un secolo di Raimondo Vianello, tutta l'eleganza della comicità
Il 7 maggio 1922 nasceva l'attore e conduttore
Attore, sceneggiatore e conduttore televisivo. Il successo prima in coppia con Ugo Tognazzi e poi con l’amata Sandra Mondaini. Raimondo Vianello, nel centenario della nascita (proprio oggi) e nel dodicesimo anniversario della morte (15 aprile), merita di essere ricordato perché ha fatto la storia della nostra televisione, dopo aver ottenuto importanti successi nel teatro di rivista e al cinema, come attore e sceneggiatore.
E pensare che avrebbe potuto sfondare nel calcio: nel 1946 fu cercato dal Palermo, all’epoca in serie B, ma lui declinò l’offerta perché aveva altri sogni. Anche se, al calcio, ha continuato a giocare, soprattutto in partite benefiche. Già, Raimondo Vianello: cinico e irriverente. Una comicità fredda e mai retorica, mai sopra le righe. Amato dal pubblico per le sue battute. Un signore, dal tocco british e dal calore italiano.
I più anziani ricordano, sul piccolo schermo, la trasmissione «Un due tre», in coppia con Ugo Tognazzi, in onda dal 1954 al 1959, sul Programma Nazionale: un varietà di satira che inciampò nella censura quando uno sketch prese di mira l’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi per un incidente accaduto alla Scala di Milano. Così Vianello e Tognazzi furono esclusi dalla Rai per diversi anni. Nel 1958 una svolta, non solo artistica, nella carriera di Vianello: l’incontro con la soubrette Sandra Mondaini quando entrambi recitavano in teatro nello spettacolo «Sayonara Butterfly». Da allora Raimondo e Sandra, che si sposarono nel 1962, formarono una coppia solida in amore e forte in campo artistico. Nella televisione italiana, pubblica e privata, hanno rappresentato una forza unica: coppia nella vita e sullo schermo, facevano un tutt’uno e regalavano momenti indimenticabili ai telespettatori. Difficile scegliere tra i numerosi programmi di successo: da «Tante scuse» (Programma Nazionale, 1974) a «Di nuovo tante scuse» (Programma Nazionale, 1975-’76), da «Noi…no!» (Rete 1, 1977-’78) - prima trasmissione a colori della coppia con la sigla «Ma quant’è forte Tarzàn» - a «Stasera niente di nuovo» (Rete 1, 1981). Il successivo approdo sulle reti Fininvest con «Attenti a noi due» (Canale 5, 1982 e 1983) per giungere nel 2004, su Canale 5, a «Sandra e Raimondo Supershow». È stato conduttore anche di «Pressing» (Italia 1, dal 1991 al 1999).
Ma il grande successo di Raimondo, sempre in coppia con Sandra (morta il 21 settembre 2010), è «Casa Vianello», una sit-com trasmessa su Canale 5, e poi da Rete 4, dal 1988 al 2007: con loro la tata Giorgia Trasselli. «I due attori sono ineguagliabili nel mettere in scena il microcosmo casalingo-sentimentale tipico della commedia teatrale, ispirato a un cliché della vita coniugale di lunga tradizione. Battibecchi e piccoli equivoci – scrive Aldo Grasso nella sua “Storia critica della televisione italiana” - animano il ménage quotidiano (che si svolge tutto in interni), scandito dai brontolii di lui e dalle intemperanze civettuole di lei, che conclude ogni episodio - rigorosamente nel talamo nunziale - con il tormentone del piede che scalcia insofferente contro il copriletto». Ritroviamo, in seguito, la coppia in «Cascina Vianello» (Canale 5, 1996), «I misteri di Cascina Vianello» (Canale 5, 1997-’98) e «Crociera Vianello» (Canale 5, 2008). Ricordiamo, infine, che Raimondo Vianello ha condotto il Festival di Sanremo, su Raiuno, nel 1998 ed è stato, insieme all’inseparabile moglie Sandra, presidente di giuria a Miss Italia nel 2002, alla finale di Salsomaggiore.