TEATRO REGIO

Anna Maria Meo si congeda : «Auguro al Regio di crescere ancora»

Mara Pedrabissi

«Un teatro in salute», il bilancio della direttrice dopo sette anni

Anna Maria Meo lascia un teatro «in salute - e i numeri parlano chiaro - con l’augurio che il Regio, per i prossimi tre anni, possa ancora crescere, perché un teatro è un’azienda e non può permettersi di stare fermo». Al termine di un doppio mandato di 7 anni, la direttrice del Teatro Regio di Parma si è congedata ieri sera, in un incontro pubblico («Mi prenderò un anno sabbatico, anche per ragioni familiari» aveva annunciato ai microfoni delle tivù poco prima) affiancata dal sindaco e presidente della Fondazione di via Garibaldi Michele Guerra, nella cornice naturale del Ridotto dove tante volte ha presentato cartelloni e stagioni.


Questa volta snocciola i “numeri” del suo mandato, dal 2015 al 2022: numeri che confermano il lavoro svolto, la crescita delle risorse da contributi pubblici, privati e proprie, da biglietteria. Un video di otto minuti introduce il “meglio di”: non sono soltanto i grandi nomi della musica, della danza, dell’opera a bucare lo schermo. Passano i flash di tutte le altre attività che hanno contribuito a “fare” il Regio, dal corso di alta sartoria ai laboratori, al gioco multimediale, a Verdi Off, alle collaborazioni con la Società dei Concerti o il Barezzi. E tanto altro. Ripercorsi per tappe gli anni: dal 2015 segnato «dal rilancio e dall’internalizzazione del Festival Verdi», al 2016 con la prima edizione del Verdi Off: «Mi spiace - dice Meo - che Barbara Minghetti, la curatrice, oggi non sia potuta essere, qui avrei voluto averla mio fianco. Verdi Off negli anni è cresciuto per numero di eventi, luoghi, comuni, associazioni coinvolte e ha contribuito a dare l’immagine della città durante il festival». Il 2017 è l’anno del riconoscimento con legge “ad hoc” per il Festival (1 milione di euro l'anno), il 2018 l’anno del Premio Abbiati per Stiffelio, il 2019 l’anno dei record di incassi e di pubblico. Poi la pandemia, fino a questo 2022 di cui «i dati non sono ancora pronti ma posso anticipare che torneranno ai livelli del 2019». Il segreto è stato «lavorare dentro e fuori il teatro», con road show «maniacali condotti all’estero per portare pubblico a conoscere Parma, la sua cultura anche gastronomica. Venti i Paesi visitati».


Meo lascia «un'eredità importante che sento sulle mie spalle - dice Michele Guerra - Il lascito principale, per la il teatro e per la città, è la forza di portare avanti un progetto con caparbietà».
Ma non si può omettere lo strappo si è consumato a febbraio, alla presentazione del Festival 2022, con la clamorosa protesta inscenata all’interno del Teatro da parte dei coristi per l’inaugurazione della kermesse affidata ai complessi musicali del Comunale di Bologna con i discendenti timori occupazionali. «Non mi aspettavo quel tipo di protesta, è stata come la profanazione di un teatro - dice Meo, rispondendo alla domanda della giornalista che forse le suona “stonata” nella serata di festa - Ho fatto il mio lavoro da direttrice del Regio seguendo uno spirito di internazionalizzazione non di penalizzazione. Quando inaugura il festival di Salisburgo, sempre citato a paragone, nessuno sottolinea quale complesso inaugura. Stimo il coro del Teatro Regio e stimo il suo maestro Martino Faggiani ma non sono loro a decidere l’indirizzo di un teatro o di un festival. Questo spetta alla direzione che se ne assume la responsabilità. Quella protesta poteva trovare altri luoghi e altri modi, non a caso proprio la sera prima avevo incontrato esponenti della Cooperativa del coro». Presente a quella serata, allora nelle vesti di assessore, c'era Michele Guerra: «Con Pizzarotti abbiamo capito subito che si trattava di un disagio, ci abbiamo lavorato e ci continuo a lavorare ora con il vicesindaco Lavagetto. Il fatto che ci fosse una campagna elettorale ha influito negativamente sulle dinamiche».
Chiuso un importante ciclo, si apre ora una nuova pagina: la Fondazione Teatro Regio, con il suo nuovo Cda, ha indetto una «manifestazione di interesse» per un sovrintendente, la scadenza è il 14 novembre.

Mara Pedrabissi