Il caso
Villa Verdi, un ex giardiniere denuncia: "Il parco sta andando a rotoli"
Nell'attesa della vendita giudiziaria nessuno si occupa della cura del giardino
«Del parco di Villa Verdi non si salva più nulla, Gli agrumi della serra ormai saranno tutti morti e forse anche i pesci del laghetto». A lanciare il grido d’allarme questa mattina sul quotidiano Libertà è Franco Bonini, che per oltre trent'anni si è preso cura dell’ampia area verde di quella che fu la residenza del maestro Giuseppe Verdi a Sant'Agata di Villanova, poi divenuta museo, chiusa al pubblico e abbandonata da molti mesi dopo essere stata messa all’asta a causa di dissidi tra gli eredi.
«Sono diversi ettari di parco - racconta - ce n'era del lavoro da fare». Ma ora l’abitazione è abbandonata e il giardino lasciato alla spontanea e incontrollata crescita delle vegetazione. Bonini - con il placet dell’istituto di vigilanza che quotidianamente sorveglia l’abitazione verdiana di Sant'Agata - è stato all’interno dell’area verde anche dopo la chiusura al pubblico. «Ho fatto quel poco che ho potuto, ma non c'è più alcuna attrezzatura e soprattutto non ho la possibilità di tornarci in autonomia. Ormai non ci sarà più nulla da salvare. Con questo caldo, gli agrumi in serra, che erano meravigliosi palloncini, saranno tutti morti e probabilmente con questo caldo potrebbe già essere tardi anche per i pesci del lago. Temo che non si possa più salvare nulla. Forse solo gli oleandri e il banano stanno resistendo».
Sempre oggi in un editoriale sulla prima pagina del quotidiano di Piacenza, il direttore Pietro Visconti parla di «misfatto silenzioso» rilevando come «la residenza più amata dal creatore di Va Pensiero, il luogo dove il suo genio di musicista conviveva con l’amore per la campagna e per i lavoratori della terra padana, soffre ogni giorno di più per lo stato di abbandono».