LA GAZZA LADRA
Viva le mamme: il loro è amore incondizionato
Non si sindaca sulla Festa della Mamma, men che meno ora. Seconda domenica di maggio, questo s’è deciso e il calendario si rispetta, con tutto il corollario che è di prassi: regali, donazioni, pensieri dedicati, azalee, ricordi per le mamme che non ci sono più e riflessioni varie su chi mamma non riesce a diventare o su chi di esser madre non prevede di esserlo.
La ricorrenza cade dopo un anno in cui si è accentuato più che mai l’abbassamento del tasso di natalità nell’intera Italia: intorno alle 150.000 nascite in meno, ma a Parma va meglio, in percentuale, che in altre città italiane, sud compreso: di figli ne facciamo meno e meno mamme decidono di averne. Fermo restando che ciascuno di noi nasce dal grembo di una mamma, è altrettanto vero che se, nella maggior parte dei casi, i nascituri non scelgono chi li metterà al mondo, è parimenti uguale che chi li genera percepisce sempre più quanto sia improbo e difficoltoso optare per la genitorialità, ancor più se si è donna, alla quale, nella maggior parte dei casi, è demandato il compito della crescita e, com’è ben noto, per chi ha necessità o anche solo il desiderio di realizzarsi e mantenersi col lavoro, l’impresa di sostenere famiglia, lavoro e figli diventa una pratica ai limiti del possibile.
Sono anche tempi travagliati anche per i confronti delle differenti posizioni su chi è “pro vita” e su chi ritiene perlomeno pericolosa l’ipotesi che possano cambiare le leggi che regolano la decisione, suprema e insindacabile, che la procreazione sia soggetta solo alle decisione della donna e alla gestione del suo corpo, compresa anche un’interruzione di gravidanza. In questa società in cui la contrapposizione è la vera vincitrice, sbiadiscono le considerazioni personali, il vissuto di ognuno di noi, e questo è sì un vero attentato : mai e poi mai lasciare che si sbianchino gli anni, già ci pensa il tempo che passa e le dimenticanze neurologiche che fanno il “lavoro sporco”, e sarebbe, anzi è un dovere, non dimenticare, a maggior ragione se mamma non c’è più. Lo so da tempo, senza di Lei la mia vita s’è intristita, il lavoro ha preso il sopravvento e da allora mi macero di sensi di colpa per non esserci stato quando avrei dovuto, da allora ho verificato quanto impossibile sia vivere un amore tale perché assoluto, senza condizioni. La fortuna è che quando penso a Bianca, mia mamma, mi nasce spontaneamente un sorriso ed è questa l’unica terapia che ne allevia l’assenza. Buona domenica con la festa della Mamma.