NOMINA ALLA FENICE
Il ministro Giuli difende Beatrice Venezi, lei respinge le critiche ma è ancora polemica. Orchestra Toscanini di Parma, solidarietà verso i colleghi
Nota della Cgil di Parma
«In questi giorni si sono intersecate vicende contraddittorie. Innanzitutto la gratificazione immensa di essere nominata direttore musicale di una delle Fondazioni Liriche più importanti d’Italia. Che soddisfazione e quanta responsabilità. A margine di tale notizia, ho letto anche alcune polemiche che non posso e non voglio commentare, pure se ritengo ingiustificate alcune critiche che definirei ad altri contesti destinate». Lo afferma Beatrice Venezi, in una lettera alla direttrice del Festival delle Idee, Marilisa Capuano, nella quale spiega che non andrà all’incontro lì previsto il 1° ottobre, per evitare «sterili polemiche».
Il sostegno del ministro della Cultura
Beatrice Venezi è «un’eccellente artista e direttore d’orchestra. Non farà rimpiangere i predecessori». Sulla contestata nomina della direttrice d’orchestra al Teatro La Fenice di Venezia arriva il pubblico imprimatur del ministro della Cultura. Non ci sarà alcun passo indietro sul nome del nuovo direttore musicale dello storico teatro lirico: «Le classi dirigenti anche in ambito culturale ci sono e si devono mettere alla prova e lei è all’altezza della sfida. La Fenice è un luogo eccezionale e se qualcosa, diciamo, non è stato compreso, si comprenderà».
Nonostante le contestazioni, e forse a maggior ragione, la scelta è confermata. A dispetto delle critiche che continuano a fioccare e delle proteste che dopo la lettera dei professori d’orchestra e delle maestranze si moltiplicano. Su Change.org, ad esempio, è stata sottoscritta una petizione per la revoca di Venezi che ha raccolto oltre 10mila firme.
«Tenderei però a non enfatizzare l’elemento conflittuale e in questo è stato bravo e lungimirante il sovrintendente Colabianchi, che ha semplicemente ribadito la fiducia in Beatrice Venezi e si è messo a disposizione degli orchestrali, delle maestranze, di tutto il sistema Fenice per spiegare la bontà di una scelta che misureremo dal successo delle stagioni che arriveranno», ringrazia il ministro.
Chi non abbassa la guardia della polemica è invece il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, che risponde a brutto muso a quei «critici e rappresentanti dell’'elitè musicale italiana che si autoproclamano giudici del merito altrui» e in particolare all’ex sovrintendente de La Fenice Cristiano Chiarot che ha definito Venezi «inadeguata per curriculum e non per le idee politiche».
Intanto mentre la tempesta si abbatte sul lirico di Venezia, è attesa entro le prossime 48 ore la decisione del Tribunale civile di Napoli sull'altra vicenda che riguarda il lirico di Napoli. E in particolare sulla nomina di Fulvio Adamo Macciardi a sovrintendente del teatro San Carlo. Oggi si è svolta l'udienza, durata più di due ore, nella quale il giudice era chiamato a esprimersi sul ricorso del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi proprio contro la nomina di Macciardi, decisa dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, indicato per ben due volte da tre componenti del Cdi, due di nomina governativa e uno in rappresentanza della Regione Campania.
Orchestra Toscanini, la Cgil esprime vicinanza ai lavoratori della Fenice
"Le RSA SLC CGIL ed i lavoratori iscritti alla CGIL della Fondazione Orchestra “A. Toscanini” di Parma esprimono la propria vicinanza ai lavoratori e le lavoratrici del Teatro La Fenice di Venezia". Lo dice una nota del sindacato, che aggiunge: "Si evidenzia che la nomina di un direttore musicale è un momento fondamentale per la vita presente e futura di un Teatro. Tale scelta dovrebbe sempre avvenire dopo un confronto tra le maestranze e la sovrintendenza per arrivare ad una nomina condivisa, usufruendo primariamente della esperienza e del valore artistico musicale degli Orchestrali del Teatro veneziano, che per lunghi periodi dovranno lavorare a stretto contatto con il direttore musicale scelto. Si ricorda come l’Orchestra è luogo collegiale per eccellenza e tutte le voci degli strumenti sono importanti e solo se seguono un dialogo continuo possono portare ordine nel caos. Alla stessa maniera dovrebbe avvenire il rapporto fra sovrintendenza e lavoratori. Il nostro scritto si pone al di fuori di qualsiasi stucchevole polemica politica che nulla c’entra su questioni che attendono solo alle modalità di scelta e prettamente artistiche. Auspichiamo che la Sovraintendenza ritorni sui suoi passi e riprenda un colloquio proficuo con le maestranze e i musicisti del Teatro La Fenice arrivando a una scelta condivisa che possa mettere fine ad un momento di grande agitazione all’interno del Teatro, determinando una ricaduta mediatica negativa sulla Fondazione veneziana".