Parma Film Festival

"I pugni in tasca": il regista piacentino Marco Bellocchio racconta l'opera sessant'anni dopo

Inizio trionfale per la 28esima edizione del Parma film festival. Ha dato il via all'evento ieri sera al cinema Astra il regista piacentino Marco Bellocchio, in dialogo con i due critici cinematografici Filiberto Mossi e Benedetta Bragadini: al centro della serata c'era "I pugni in tasca", film d'esordio del regista uscito sessant'anni fa. L'opera è la torbida vicenda di quattro fratelli che abitano assieme alla madre cieca in una villa del Val Trebbia, e "condensa molti aspetti importanti e dolorosi come la mia adolescenza a Bobbio e a Piacenza, o il legame con la mia famiglia. - ha raccontato Bellocchio - Lo girai a 26 anni e fu, oltre che la storia della mia vita fino a quel momento, un esperimento. Il primo giorno di set capii che questa sarebbe stata la mia strada". Bellocchio ha continuato descrivendo il film come "il rapidissimo inizio di tutto: Venne proiettato a Locarno, a Venezia e poi in tutto il mondo. Adesso va in onda in Giappone". Il regista ha poi volto lo sguardo verso il presente e il futuro, raccontando "Portobello", serie che uscirà l'anno prossimo su Hbo incentrata sull'errore giudiziario che coinvolse il presentatore Enzo Tortora nel 1983; e raccontando della biopic su Sergio Marchionne, attualmente in lavorazione. In chiusura, i consigli del regista alla platea: "Guardate e riguardate Quarto potere, Nosferatu e i film di Bruñel e Robert Bresson".