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Esordio sfortunato per Saccardi. Esce subito a Madonna di Campiglio
Madonna di Campiglio Sono da poco passate le 7 della sera a Madonna di Campiglio, night race sul Canalone Miramonti.
Clement Noel ha appena impartito la sua solita lezione fra i pali che avrebbe vanificato due ore dopo, all’ultima porta. Alex Vinatzer dice ai microfoni di aver pasticciato da cima a fondo, ma è sesto a 92/100. Promette di cambiar marcia: lo farà, centrando, però, un altro quarto posto a fine gara.
La cronaca della serata potrebbe proseguire così come mille gare, ma questa è speciale per Parma perché, alle 19.04, 28 anni dopo Alessandro Fattori, in partenza, per il suo debutto in coppa del Mondo c’è un altro figlio di questo appennino e di Schia.
Ha il pettorale 66, poco più di 20 anni e un sogno: Tommaso Saccardi spinge il cancelletto di partenza. La 3Tre è sua. Non importa per quanto: la prima pista da grandi non si scorda mai.
Hop, hop, primo dosso, brivido, il cronometro segna 56/100 di ritardo, secondo dosso, Tommaso si inclina, esce. Intanto, però, il ghiaccio è rotto.
La prima run prosegue, anzi termina dopo altri tre concorrenti. Dalla classe di ferro 2001, erano solo in tre, oltre a Tommy: il norvegese Alexander Steen Olsen e l’austriaco Joshua Strum. Nessuno «promosso» in seconda manche.
Le cronache possono proseguire «globali», per registrare, con l’harakiri di Noel, il successo colto da Sebastian Foss-Solevaag su Alexis Pinturault (10/100) e Kristoffer Jakobsen (11/100) e l’ottimo settimo posto dell’altro inossidabile emiliano, Giuliano Razzoli (1”).
Ma questo 22/12/21 quasi palindromo, c’è chi pensa a giocarlo su qualche ruota fortunata.
Emozionatissimi gli amici dello sci club Schia Monte Caio.
Fiero, ovviamente, Michele Ventura, presidente del Cus Parma che ha seguito Saccardi dal 2018 al 2020, prima del passaggio in Nazionale: «Questo passo è il coronamento di un percorso che ha visto questo ragazzo talentuoso impegnarsi con dedizione» dichiara Ventura. «Sono orgoglioso del fatto che il Cus abbia contribuito alla sua formazione a 360 gradi».
Al parterre, in tanti sono arrivati da Tizzano: ci sono gli amici e quelli che sono già diventati fan.
Anche così passa il dispiacere di non aver completato la prova: «E’ stato diverso da tutto quello che avevo vissuto fino ad oggi» afferma Saccardi.
Il salto di qualità, il trampolino per il futuro: «La cosa più interessante è stato fare l’ispezione pre-gara» confessa. Li, a tu per tu con i big che hai sempre tifato, a studiare la traiettoria migliore: «Ho commesso diversi errori e perso i tempismi giusti», spiega ancora Saccardi. «Quante porte ho fatto? Sinceramente non le ho contate: forse 20».
Hop, hop. Queste sono solo le prime: conterai le prossime.