MOTOGP

Un italiano torna sul tetto del mondo: Bagnaia campione con la Ducati

Italo Perini

VALENCIA (SPAGNA) (ITALPRESS) - Un italiano campione del mondo su una moto italiana in top class. Sulla pista di Valencia Pecco Bagnaia mette le mani sul titolo iridato, portando a termine una rimonta storica, come storico è il risultato: in MotoGp non era mai successo che un binomio tricolore centrasse il bersaglio grosso. L’unico Mondiale piloti nel palmares della Ducati era stato conquistato nel 2007 da Casey Stoner mentre i sei titoli di Valentino Rossi erano arrivati sempre in sella a una moto giapponese, Honda prima e Yamaha dopo. Pecco e la sua Desmosedici centrano dunque un’impresa equiparabile al dominio di Giacomo Agostini in 500 con la MV Augusta o, andando ancora più indietro, alla doppietta mondiale - sempre in 500 - di Umberto Masetti con la Gilera. Ma il 25enne torinese e la casa di Borgo Panigale hanno fatto anche di più perchè in pochi se non nessuno, a metà anno, avrebbero scommesso un solo euro sulla sua vittoria finale. Dopo una partenza da incubo (appena un punto fra Qatar e Indonesia), il Mondiale di Bagnaia è stato come le montagne russe: sul gradino più alto a Jerez e al Mugello, ritirato in Francia, Catalogna e Germania. Per la gioia di Fabio Quartararo, che nonostante una M1 non sempre competitiva otteneva vittorie e piazzamenti che lo mandavano in fuga. 

Al giro di boa, dopo dieci Gp, erano 91 i punti di vantaggio sull'italiano del Diablo, che sembrava avviato inesorabilmente verso il bis iridato visto che nemmeno Aleix Espargarò su Aprilia - secondo a 34 lunghezze - riusciva a trovare la giusta continuità. Pecco aveva davanti in classifica anche Zarco, Bastianini e Binder. "Quartararo è l’unico che non fa errori ed è ciò che fa la differenza", commentava rassegnato il pilota torinese dopo la caduta al Sachsenring. Ma ad Assen, ultima gara prima della sosta estiva, ecco la svolta: El Diablo cade, buttando giù pure Espargarò, la Ducati trionfa e Bagnaia risale a -66. Alla ripresa arrivano altri tre successi, un secondo e un terzo posto, con l’unica nota negativa rappresentata dal ritiro a Motegi, dove finisce a terra proprio mentre cerca di soffiare l’ottava piazza al rivale. In Australia, poi, ecco il sorpasso: Quartararo incassa un altro zero mentre l’italiano acciuffa una terza piazza che lo proietta per la prima volta in testa al Mondiale, a +14 sul fuoriclasse della Yamaha. A Sepang non riesce a sfruttare il primo match-point ma la festa è solo rimandata e a Valencia Pecco riesce là dove Valentino Rossi prima e Andrea Dovizioso poi avevano fallito: un binomio tutto italiano in cima al mondo nella classe regina