RUGBY
Sei Nazioni, l'Italia in numeri
Nonostante il 6 Nazioni dell’Italia si sia chiuso con una sola vittoria, contro un Galles in piena crisi, come tanti altri, dal punto di vista della propositività e dell’atteggiamento è stato uno dei migliori quanto meno dell’ultimo decennio, insieme a quello dell’anno scorso. Unica partita “sbagliata”, con la Francia, chiusa con un passivo pesantissimo: 73-24, col secondo maggior numero di punti subiti dopo l’80-23 contro l’Inghilterra nel 2001.
Migliorando l’accuratezza in attacco e il gioco al piede si può sperare in un’ascesa per il prossimo torneo e i numeri sono dalla parte dell’Italia. Da quando il 6 Nazioni si è parificato a tutti i campionati, ossia contemplando i punti di bonus (2017), l’Italia ha superato i 10 punti in classifica soltanto nell’edizione dell’anno scorso (11); i 5 di quest’anno valgono come secondo maggior bottino. In questo torneo l’Italia ha chiuso con 10 mete marcate e 106 punti fatti. Soltanto altre tre volte l’Italia è andata in tripla cifra coi punti e occorre andare un bel po’ a ritroso: l’ultima volta è accaduto nel 2003 (100) mentre le altre due risalgono ai primi due tornei disputati (2000 e 2001) nei quali i punti furono 106, dunque record eguagliato. Sempre quattro sono le volte in cui gli azzurri sono riusciti a marcare 10 o più mete: 10 in questo torneo e nel 2019, 12 nel 2018 e nel 2003. Una Nazionale che ha iniziato lo svecchiamento col precedente ct Crowley e che, in qualche modo, ricorda il percorso delle Zebre Parma iniziato tre stagioni or sono. La prossima stagione, per entrambe, sarà una cartina di tornasole.