Atletica

Eleanor e Marco: la bella coppia del salto in alto

Manrico Lamur

Pane, amore e…sport. Parafrasando un famoso film degli anni Cinquanta con protagonisti Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica, il titolo della pellicola calza a pennello anche per Marco Fassinotti ed Eleanor Patterson due campioni del salto in alto, che fanno coppia nello sport come nella vita, che in questi giorni si stanno allenando a Fidenza sotto la supervisione di Paola Iemmi, tecnico del Cus Parma (e mamma della campionessa Sara Fantini), e del professor Giancarlo Chittolini che dal suo «buen retiro» toscano si informa quotidianamente su quanto succede al Ballotta (la coppia vive a Salsomaggiore perché lo stesso Chittolini, saputo da Giacomo Zilocchi, allenatore di Edo Scotti, dell’intenzione dei due di allenarsi in zona ha provveduto a favorirne il soggiorno nella cittadina termale).
Eleanor, nata in Australia nel 1996, è un concentrato di energia che si porta dietro fin da quando era bambina. «Ero molto vivace così a 8 anni ho cominciato a fare atletica nelle varie specialità capendo tuttavia sin da subito che il salto in alto sarebbe stata la mia strada - afferma -. Per allenarmi, però, visto che la maggior parte delle piste in Australia è in erba, dal mio paese dovevo percorrere un’ora e mezza di strada due volte a settimana per trovarne una in tartan». I primi risultati sono arrivati nella categoria Allievi, ma è all’età di 17 anni che l’atleta australiana ha stabilito il record del mondo, ancora oggi imbattuto seppur in coabitazione, saltando 1,96 nella categoria Under 18 ai campionati australiani. Nel 2014 è arrivata la vittoria ai giochi del Commonwealth con 1,94, mentre alla sua prima Olimpiade, nel 2016 a Rio de Janeiro, non ha conseguito i risultati sperati. «La delusione è stata cocente così ho deciso di staccare prendendomi un po’ di tempo per me stessa e lavorando nel settore sociale» sottolinea l’atleta che nel 2019 è tornata a Sydney dove ha ripreso ad allenarsi con un coach australiano, lo stesso, in quel momento di Marco Fassinotti.
«Ho partecipato alle Olimpiadi di Tokyo arrivando quinta con 1,96, mentre ai Mondiali indoor in Serbia ho conquistato la medaglia d’argento con 2 metri e quella d’oro agli iridati negli Stati Uniti con 2,02. Nel 2023 è arrivato un altro argento ai Mondiali di Ungheria con 1,99 e, infine, nel 2024 alle Olimpiadi di Parigi sono arrivata terza con 1,96, mentre quest’anno ho raggiunto il secondo posto ai Mondiali indoor».
Anche la storia di Marco Fassinotti, classe 1989, è costellata di successi. «Provengo da una famiglia poco sportiva ma da piccolo ho provato tantissime discipline finché alle scuole medie ho scoperto l’atletica - afferma -. Da lì mi sono appassionato: io sono sempre stato un po’ insicuro, l’atletica mi ha permesso di confrontarmi con me stesso. Ho cominciato con la partecipazione agli italiani e a 20 anni saltavo già 2,29: da quel momento è stata tutta una progressione. Dal 2011 al 2013 ho avuto parecchi problemi fisici, contemporaneamente frequentavo l’università con scarsi risultati quindi ho dovuto scegliere tra lo sport e lo studio. Ho incontrato un allenatore inglese con il quale ho stabilito nel 2014 il nuovo record italiano, con 2,34, che durava dal 1989. Dal 2014 al 2017 sono stato stabilmente tra i primi cinque al mondo con la vittoria nella Diamond League ma con qualche infortunio di troppo come la frattura della caviglia prima delle Olimpiadi di Rio che ha messo in dubbio la mia carriera. Devo ringraziare il mio allenatore inglese, Fuuz Caan, se sono tornato a gareggiare ad alti livelli». In tutto, Fassinotti, che fa parte del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare, ha conquistato 4 volte il titolo italiano, l’ultimo dei quali alcuni giorni fa, 3 volte campione italiano assoluto indoor e 2 volte campione universitario. L’atleta piemontese, sottolinea anche come il recupero dalle gare cambi con l’età, mentre è più facilitato il lavoro di forza.
Tra un allenamento e l’altro c’è spazio anche per gli hobby che per Eleanor sono i lavori a maglia e a uncinetto, mentre per Marco sono la lettura e la meditazione. Per Fassinotti è fondamentale lavorare in gruppo, in quanto conferisce leggerezza, in questi giorni si sono aggregati agli allenamenti anche i giovani Nicolò Negri e Diego Stellari, mentre altri campioni si dovrebbero aggiungere nelle prossime settimane, tanto che si sta pensando ad un progetto da portare avanti relativamente a una scuola di salto in alto a Fidenza. A proposito di ciò, Fassinotti, che si allenerà fino al prossimo anno dalle nostre parti con Eleanor Patterson, conclude con un appunto da fare all’amministrazione fidentina. «Occorrono attrezzature all’avanguardia per l’outdoor, il Ballotta invece presenta qualche problematica e visto che qui si allenano campioni come Edoardo Scotti e Ayomide Folorunso l’impianto potrebbe davvero primeggiare con un adeguato programma di manutenzione e se si costruisse la gabbia per il lancio del martello consentendo agli atleti di questa specialità, in primis la campionessa Sara Fantini, di non macinare chilometri per allenarsi altrove».
A salutare Patterson e Fassinotti anche una vecchia gloria dell’atletica leggera locale, Giordano Ferrari, che nel 1975 ha stabilito il record italiano di salto in alto. «Sono molto contento di averli conosciuti, Marco è un campione dentro e fuori dal campo, una persona piacevole ed educata. Mi ha fatto piacere anche sapere del progetto di costituire una scuola di salto in alto a Fidenza».