Gente di campagna
Francesco Vacca: «Il miglio? Coltivato nel ricordo dei nonni»
Sugli stessi prati che un tempo i bisnonni tagliavano a mano, a Reno di Tizzano Val Parma, Francesco Vacca coltiva fieno e ora, sempre nel nome della genuinità, un cereale inedito per la nostra zona: il miglio. Libero professionista in altro settore, memore delle vacanze estive trascorse in questa distesa di campi e boschi che guarda la valle del torrente Parma da 450 metri di quota, appena conclusi gli studi e avviato il lavoro ha fondato l’azienda “Refieno”, convinto che la passione per l’agricoltura valesse bene un lavoro doppio. Se non elevato al quadrato.
«Sono partito dapprima con il foraggio, poi mi sono orientato - spiega Francesco Vacca - verso un cereale che potesse adattarsi bene a questa zona, scegliendo la coltivazione del miglio. Dopo un periodo sperimentale, la cosa sta andando bene. Il primo raccolto degno di questo nome è stato l’anno scorso. Poi, grazie a diversi collaboratori terzi, un mulino della zona, il gallettificio, sto lavorando il miglio per avere una serie di prodotti da proporre al consumatore. Coldiretti, la mia associazione, mi ha aiutato a farmi conoscere anche con la partecipazione ai mercati di Campagna Amica».
“Refieno” produce e vende miglio decorticato, soffiato, gallette, schiacciate, biscotti e pane. Cereale senza glutine e con il record del basso tasso glicemico, il miglio offre un buon apporto di vitamine B ed E, oltre ad essere un valente alleato della salute di ossa, unghie, capelli. «Trattandosi di un cereale poco conosciuto, stiamo perfezionando - prosegue - le ricette. La totale assenza di glutine, poi, richiede un’aggiunta di altri cerali nella panificazione, ma prodotti come gallette e biscotti consentono di utilizzarlo allo stato puro».
Rispondente al nome latino “Panicum miliaceum”, questa pianta erbacea della famiglia graminacee così amata dagli uccellini è originaria del Medio Oriente. Con spighe molto simili a quelle del riso ma chicchi più piccoli, ellittici, color miele, il miglio è impiegato nell’alimentazione umana almeno dai tempi dei Romani, ma in Italia venne ritrovato in tombe del Neolitico. «Ho cercato - prosegue Vacca - una coltura che potesse andare bene per il mio terreno, che ricordo lavorato dai nonni a mano e arato con i buoi. Sono orgoglioso di mettere a frutto i loro sacrifici. I campi che gestiamo sono circondati da boschi e strade carraie. Per rispettare la natura e i suoi equilibri, evitiamo di utilizzare antiparassitari, diserbanti o oltre sostanze chimiche, usando attrezzature meccaniche dove non possiamo arrivare manualmente. Il miglio non ha bisogno di particolari nutrienti ma richiede terra molto friabile. Per questo non risente della carenza idrica ma va lavorato in autunno e in primavera». Una curiosità? Il nome “Refieno” è stato scelto da Francesco Vacca unendo la località Reno con il primo prodotto coltivato dall’azienda, forse nell’intenzione di proclamarlo al “trono”.
La Scheda
Nome: Francesco Vacca
Età: 37 anni
Segno zodiacale: vergine
Studi: Laurea in discipline sanitarie
Hobby: Camminate all’aria aperta
Sogno nel cassetto: Vedere valorizzati i terreni che in passato i bisnonni hanno coltivato a mano e con tanta fatica
Azienda: Refieno - azienda agricola Francesco Vacca, località Reno di Tizzano
Attività: Produzione foraggio per animali domestici, coltivazione cerali