Meravigliosa Étretat, la perla francese della costa d'alabastro

Michele Ceparano

Il vento, i gabbiani e le bianche falesie: è  Étretat. Questa punta della Normandia è  un posto magico, a partire dal clima dispettoso. Un momento c'è freddo e, subito dopo, splende un sole caldo. Romantico e  a tratti malinconico  luogo di villeggiatura della Francia, si può raggiungere in treno da Rouen. La fermata più vicina è quella di Bréauté-Beuzeville, a una ventina di chilometri da Étretat dove si può arrivare in  pullman (per gli orari  transports.normandie.fr).   

Di Étretat ci si può innamorare  facilmente. Lo sanno bene  Monet e  altri pittori  o  scrittori come Flaubert e de Maupassant che qui lasciarono   un pezzo di cuore. 
L'attrazione del paese di circa 1500 abitanti nella Senna Marittima sono le sue scogliere e le falesie.  Étretat, affacciata sul canale della Manica,   è infatti tra le meraviglie della   «costa d'alabastro», tratto che si estende per più di cento chilometri  tra Le Tréport e Dieppe e che comprende altri  centri come  Le Havre,   Fécamp e  Yport. Il colore dominante è infatti il bianco che si sposa con il blu delle tipiche case a graticcio normanne.  Due le falesie leggendarie: quella d'Aval  e quella d'Amont, ma anche il roc Vaudieu o l'Aiguille di Belval. Non si può infatti visitare Étretat senza passeggiare su quella d'Aval in cui si incontra l'imponente arco di Manneporte. Da lì si può godere di un panorama mozzafiato. Forse un po' meno suggestiva, ma sicuramente anch'essa molto piacevole,  è invece la falesia d'Amont dove si può arrivare anche in auto e alla cui sommità si trova la cappella di  Notre-Dame de la Garde. 

Un'altra bella passeggiata, approfittando della bassa marea,  è  quella lungo la spiaggia di galets, i ciottoli levigati, che è vietato  raccogliere. Nelle giornate ventose e nuvolose,  che sono la maggior parte,  si può provare  la  piacevole sensazione della solitudine. A parte ovviamente  qualche pescatore e i gabbiani,  signori incontrastati di Étretat.   
All'orizzonte il canale della Manica, i versi dei gabbiani, il vento e le nuvole.  Suggestioni che riportano alla mente  Baudelaire o Coleridge e riconciliano con questo mondo sempre più globalizzato. Perché la Normandia si sforza di essere ancora a misura d'uomo.


 Il paese è piccolo, ma  è molto attrezzato con  diversi alberghi - tipico l'Hotel Manoir de la Salamandre,   al 4 di boulevard président René Coty, dove la salamandra  è immortalata sulla vetrata assieme ad altri animali favolosi  - e  locali come «La Grignotte»  dove godersi  una  «galette complète»  o     la «Brasserie Pizzeria» con  la sua  pizza  ai formaggi normanni. È conosciuto anche per i suoi fiori e per la casa-museo di Maurice  Leblanc, l'inventore di Arsenio Lupin.   Il giorno  migliore  per visitare Étretat è certamente la domenica,  in cui la località  normanna si anima. Riconcilia con la vita, infatti,  bere un Pastis prima di pranzo  in uno dei  chioschi lungo la spiaggia aperti solo nei giorni di festa. Oppure,    se si incontra Marcel,  memoria storica di questi luoghi,    ascoltare  un racconto sui «vecchi tempi».    

DA VEDERE 
LA PASSEGGIATA D'AVAL E  D'AMONT: NON SOLO ROCCE 
La falesia detta D'Aval si trova a sud della spiaggia e si può raggiungere piuttosto agevolmente a piedi. Alta 85 metri regala a chi la raggiunge una vista davvero indimenticabile. Alla sua parete rocciosa è appoggiato un arco naturale detto arco d'Arval, uno dei simboli di Étretat, oltre cui c'è l'aguille, obelisco alto più di settanta metri. Inoltre,  l'arco di Manneporte, che presenta un'apertura di oltre 90 metri e  che fu immortalato da Monet. La falesia  d'Amont non è sicuramente suggestiva come quella d'Aval ma è comunque bella e più facile da raggiungere. Oltre a piedi, ci si può arrivare anche in auto. Alta anch'essa 85 metri,  sulla sua  cima si trova la cappella di Notre Dame de la Garde. 
L'ATTRAZIONE LA CASA DEL «PAPÀ» DI ARSENIO LUPIN 
Tra le attrazioni di  Étretat c'è, al 15 di rue Guy de Maupassant,  il Clos Arsène Lupin. Era la dimora, ora trasformata in museo,  dello scrittore  Maurice Leblanc, dalla cui fantasia ha preso vita il ladro gentiluomo,  interpretato  in tv dall'attore  francese Georges Descrières. Le  avventure di Lupin, che ispirarono anche i manga giapponesi,    all'inizio degli anni settanta ebbero parecchio successo anche in Italia.    

CURIOSITÀ  I gabbiani,   fedeli  compagni  di viaggio - I veri padroni di Étretat in fondo sono loro. E, in loro compagnia, non ci sente mai soli. Sia che si passeggi lungo la malinconica spiaggia di questo lembo di Normandia, sia che ci si inerpichi sulle falesie per ammirare il panorama sottostante. Perfino quando si  gira senza meta  per i borghi del grazioso centro di Étretat ci si imbatte nei gabbiani e le auto  rallentano per permettere a «les goélands» di attraversare la strada.  
C'è chi sostiene che siano troppi, non solo a Étretat ma in tutta la costa.   Il loro verso, però,  è una delle «colonne sonore» di questa perla affacciata sulla Manica e con l'uomo il rapporto è amichevole. Forse addirittura troppo. Le autorità, infatti, hanno tassativamente proibito ai turisti di dare da mangiare alcunché ai gabbiani. «Si devono nutrire principalmente di pesce» avverte un cartello ben in vista lungo la promenade. Il problema non è, comunque, di facile soluzione. Grandi colonizzatori, i gabbiani nidificano un po' dappertutto. Sulle scogliere, ma anche sui tetti delle case e, addirittura, delle automobili. Comunque, se c'è qualcuno che non li tollera troppo c'è invece chi li apprezza a partire dai turisti per arrivare agli scrittori come Richard Bach o  ai poeti come Vincenzo Cardarelli che    a loro si sentiva  accomunato dall'amore per     «la gran quiete marina».