A Palma tra i palazzi dei re e dei pirati
Da queste parti è nato il turismo di massa. E infatti se dici Palma di Maiorca tutti pensano a spiagge, tuffi e turiste scandinave scosciate.
Un luogo comune? Non proprio: basti pensare che nel 1965 l'aeroporto di Palma vedeva l'arrivo già di due milioni di vacanzieri all'anno. Nel 1980 erano sette milioni. Oggi si superano i 22. Ma la pacifica invasione di una folla di persone in cerca di sole perenne e relax senza fatica non deve fare dimenticare che quest'isola ha molte altre bellezze. E una storia lunga e a volte tormentata. Che le regala tutto ciò che non è solo sabbia.
L’attuale città di Palma fu contesa, in tempi remoti, da romani, arabi e pirati berberi. Fu il sovrano Giacomo I che pose fine al dominio musulmano e a lui si devono le costruzioni più importanti di Palma.
Oltre le mura del XVIII secolo, che misero in fuga pirati e corsari, il centro storico sorprende con le sue chiese antiche, i palazzi e le dimore nobiliari con i loro bei cortili (ce ne sono più di 40 distribuiti in tutto il centro).
A fare da simbolo a tutto questo, ovviamente, Sa Seu, ovvero la cattedrale, che svetta sulle rive della baia e del porto peschereccio. E la prima cosa che notano quelli che sbarcano dalle navi da crociera.
Si tratta di un’elegante chiesa gotica che conserva una grande armonia nonostante le sue grandi dimensioni: qui possono partecipare alle funzioni ben 18.000 fedeli.
Costruita per volontà di Giacomo I sull’antica moschea della Medina Mayurqa, la Cattedrale ha volte altissime, anche se quello che attira di più è un grandioso rosone e il singolare baldacchino in ferro battuto, opera del maestro catalano Antonio Gaudí. Di fronte alla Sa Seu sorge il palazzo dell’Almudaina. Fu palazzo arabo e per molti secoli la sede del Re di Maiorca, mentre oggi è utilizzato dalla famiglia reale spagnola per ospitare eventi e cerimonie ufficiali nel periodo estivo. Questa costruzione gotica caratterizzata da elementi arabi racchiude un vero tesoro al suo interno, tra arazzi fiamminghi del diciassettesimo secolo, sale riccamente arredate e preziosissimi mobili appartenenti a epoche diverse, dal medioevo all’Ottocento.
Insomma, al di la della battigia c'è ben di più. E per goderne basta iniziare a camminare nel vecchio centro passando davanti al palazzo della Borsa e percorrendo il paseo des Born, una delle principali arterie della città che separa il centro monumentale dai quartieri marinari e popolari di Sant Joan e del Puig de Sant Pere.
Se dalla piazza Rei Joan Carles imbocchiamo la via Unió, la nostra tappa successiva è la Fondazione la Caixa. L’antico Gran Hotel, in stile modernista, accoglie un importante centro culturale. Quasi di fronte, nella storica pasticceria El Forn des Teatre ci si può concedere una sosta per assaggiare il gató, ovvero la torta alle mandorle che è uno dei simboli gastronomici dell'isola.
Poi, per trovare un po' di pace, basta infilarsi in uno dei vicoli della parte vecchia. Se sul lungomare la folla è perenne qui spesso camminerete con la sola compagnia del suono dei vostri passi. E non siate timidi: mettere la testa in ogni cortile e cercate gli scorci più nascosti. Sono i più suggestivi e se potete buttate un occhio anche dentro i vecchi bagni arabi: adesso qui è fieramente Spagna ma non dimentichiamo che per molto tempo i mori sono stati di casa.
E per coglierlo, con uno sguardo, abbracciando con una occhiata l'intero panorama intorno, fate un po' di fatica e salite sulla collina dove si trova il quattrocentesco castello di Bellver. E' una fortezza unica nel suo genere per via della pianta circolare e della pietra calcarea con la quale è stata costruita. Passeggiando tra le sale reali e la fitta rete di corridoi che si snodano al suo interno, si intuisce la storia e le vicissitudini dell’isola di Maiorca, grazie anche al museo di Storia Cittadina che ospita vasi, monete e altri reperti di epoca araba e romana. Esplorando l’esterno, invece, si resterà affascinati dal fossato medioevale, dalle torrette merlate e dal panorama su Palma e la costa mediterranea. E se qui è nato il turismo di massa nessuno se ne può stupire.
IL POSTO GIUSTO PER UN BAGNO
Maiorca non è solo mare. Ma è inutile nascondere che la gran parte delle persone arriva qui attratta da cale e spiagge che si susseguono sugli oltre 550 chilometri di costa e da un clima perennemente mite che permette di fare il bagno senza dubbio da giugno a settembre inoltrato. Se a questo si aggiunge che alcune delle sue 300 spiagge sono considerate tra le più belle della Spagna si capisce il successo tra i vacanzieri.
La spiaggia più famosa di Maiorca è probabilmente Es Trenc, una distesa di circa 3 chilometri di dune di sabbia bianchissima e un mare turchese e trasparente molto simile a quello dei Caraibi. Situata a sud dell’isola, la spiaggia si trova a soli 15 minuti dal villaggio di Campos e, negli ultimi anni, è stata protetta per salvaguardarne la bellezza. Es Trenc è facilmente raggiungibile tramite gli autobus che passano ogni 30 minuti. Anche se molto affollata nei mesi di luglio e agosto, è tuttavia considerata una spiaggia rilassante e rigenerante grazie alla presenza dell’unica fonte termale dell’isola.
La spiaggia di S’Arenal è la spiaggia più grande di Palma di Maiorca e la più comoda visto che si trova praticamente in città. Si tratta di un 1,5 chilometri di litorale libero e attrezzato, composto da sabbia finissima e contornato da magnifici pini. Essendo la spiaggia della città, presenta di giorno un alto grado di affollamento, mentre la sera, grazie alla presenza di diversi locali, si anima di giovani. S’Arenal è frequentata dai turisti, specialmente di origine tedesca, vista la presenza costante del vento è anche il luogo preferito dagli amanti del windsurf.