Austria Sole e neve fino a giugno: la «quinta stagione» a quattro ore d'auto da Parma

Stubai, sci di primavera

Roberto Longoni

La Shangri-La tra vette immacolate appena oltre il Brennero

Ciò che da noi è pioggia, lassù è oro bianco. A Pasqua è scesa altra neve nella valle dello Stubai: oltre i duemila di altitudine, una spolverata di powder in aggiunta ai due metri e mezzo già presenti (pochi, quest’anno, rispetto a soliti nove). Lo Shangri-La di chi non ne ha mai abbastanza dello sci è appena a una trentina di chilometri oltre il Brennero.
Quattro ore d’auto da Parma, e si sbarca in una stagione a sé, con il meglio di inverno e primavera: sole caldo in cielo e neve farinosa ai piedi, anche a giugno. Delle 35 piste dello Stubaier Gletscher, 21 sono ancora praticabili (18 su 26 gli impianti in funzione), con una pendenza disponibile di quasi 55 chilometri. Ampie, ben battute, permettono discese in gran scioltezza a sciatori di tutti i livelli.


Peccato solo che la Wilde Grub'n, dieci chilometri di emozioni semiselvatiche su 1.500 metri di dislivello che riportano alle basi di partenza con muri, gobbe (evitabili grazie a tranquille deviazioni) e ariose discese, sia ormai chiusa nella parte finale. Ma c’è modo di rifarsi (e lasciarsi la mitica pista 14 Wilde per un'altra volta): le occasioni non mancano. Gli sciatori avranno di che divertirsi fino a domenica 6 giugno.
La Stubai è una roccaforte di ghiacciai (è la più vasta area sciistica austriaca su ghiacciaio): ne conta cinque, ai quali si accede con un grande doppio balzo, partendo dai 1.750 di quota del Mütterberg, dove la strada sfocia in vasti parcheggi gratuiti. Ci si arriva anche con i comodi e frequenti skibus. I centri abitati sono concentrati nella media valle, soprattutto attorno a Neustift: una scelta di rispetto nei confronti del ghiacciaio da parte di una comunità da sempre attenta all'ambiente.


Dalla stazione più alta partono un’ovovia classica, mentre dall’altra, appena sotto, una moderna e veloce cabinovia con 24 posti a sedere. Viaggiano parallele fino all’intermedia, per poi deviare, la prima verso il Gamsgarten, la seconda verso l’Eisgrat: i centri nevralgici dei due polmoni bianchi dell’area sciistica. Quasi dispiace scendere, per quanto si è incantati dall’imponenza immacolata del paesaggio. Un arrivo è a 2600 metri di quota, l’altro a 2900. Proseguire è d’obbligo, anche se non è facile resistere al richiamo dei rifugi: quella della Stubaital è neve gourmet, con proposte gastronomiche d'alta cucina oltre che d'alta quota. In alto, attendono i 3.210 metri di quota dello Schaufelspitze, la vetta del Tirolo. Anche qui, a proposito di sci e forchette, l’ennesima tentazione, con il ristorante premiato con i tre cappelli, a poca distanza dalla piattaforma affacciata su un panorama assoluto, che avvolge a 360 gradi con 109 vette superiori ai tremila metri di altitudine. Un peccato lasciarselo alle spalle, un peccato non farlo per quanto ancora canta la neve sotto gli sci.
Ma a chi ne ha avuto abbastanza di sci la Stubaital nella bella stagione sa offrire molto altro. Dalle camminate sul ghiacciaio al canyoning, al rafting, alle arrampicate, alla pesca, al parapendio. Sempre tra vette imbiancate, dove l'inverno non si ritira mai del tutto. Va solo in letargo, lasciando dietro di sé il volto migliore.
Roberto Longoni

Info


Hotel
Alpenhotel Tyrolerhof
Quattro stelle a Neustift, a una ventina di minuti dalla base degli impianti (comodo il collegamento con gli skibus gratuiti). Ottima cucina e spa per tutti i gusti. www.alpenhotel-tirolerhof.com/it

Dresdner Hütte
Chi proprio vuole dormire sulle piste (a 2.340 metri di quota), può rivolgersi a questo rifugio del 1883, rimodernato nel 2008. Sistemazioni spartane, ma grande atmosfera. www.stubai.at/it