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Panorami alieni. Un viaggio nella Valle della Morte tra dune, saline e lampi di stelle
Siamo onesti: il nome non invoglia particolarmente. E suggerisce che forse sarebbe meglio girare alla larga. Ma basta vincere il pregiudizio e arrivare in questa terra estrema per scoprire panorami sconvolgenti, scorci unici e una storia particolare. Oltre che una serie di caratteristiche straordinarie.
Questo è, infatti, il luogo più caldo della terra – il record risale al 10 luglio del 1913 quando si registrarono 56,7 gradi – e uno dei più aridi: cadono in media meno di 5 cm di pioggia all'anno. Quindi è meglio non avvicinarsi? Al contrario: lo abbiamo detto, questo è un luogo assolutamente da visitare. E peccato solo per il nome da menagramo.
Parliamo della Valle della Morte, il più grande parco nazionale degli Stati Uniti al di fuori dell'Alaska dove si passa da fondovalle incrostati da distese di sale ad alte montagne, da canyon a distese di dune di sabbia. Il principale centro servizi del parco, e punto di partenza quasi obbligato, è il Furnace Creek: qui si trovano il centro visitatori del parco, campeggi, ristoranti, un negozio, una stazione di servizio e il Furnace Creek Resort, un hotel con tanto di campo da golf. Ma quali sono le attrazioni di un luogo così estremo?
Uno dei siti più belli, che vi regalerà una pioggia di like su Instagram è il Mesquite Flat Sand Dunes, un mare di dune sabbiose che al mattino e nel tardo pomeriggio, quando il sole le sfiora, sembrano un quadro astratto. Le montagne fanno da cornice fornendo lo sfondo perfetto. Per i fotografi, è pura magia e nei giorni di grande affluenza, soprattutto a primavera, potreste trovare parecchia gente. Ma a gennaio o febbraio, potreste avere le dune tutte per voi.
Se le dune attirano per la loro altezza l'altra attrazione è opposta: perché sta in basso. Stiamo parlando del Badwater Basin, il punto più basso del Nordamerica, 85 metri sotto il livello del mare. Proprio per questo questa zona è molto calda, anche in inverno.
Badwater Lake in realtà non è un lago come lo pensiamo noi ma piuttosto una distesa di sale e pozze salmastre, ovvero ciò che resta di un antico bacino. Oggi la presenza di acqua è assai ridotta e quando è totalmente secco si può camminare a lungo sulla bianca distesa di sale. Se invece ci sono state precipitazioni (è raro, ma capita) e l'aria è calma le montagne dall'altra parte della valle si riflettono nell'acqua. E la scena è sbalorditiva.
Poco lontano da qui parte una strada che conduce al tratto battezzato Artist's Drive: il nome non è casuale visto che si tratta di un anello asfaltato di circa 14 km che sfiora colline che paiono dipinte da un artista (il tratto più bello si chiama Artist's Palette). Il momento migliore per vederle è nel tardo pomeriggio quando le rocce si colorano di tutte le sfumature che vanno dall'arancio al rosa, dal marrone al verde.
Uno però dei luoghi più celebri del parco, stop imperdibile, è certamente Zabriskie Point, famoso anche per avere dato il titolo ad un film di Michelangelo Antonioni. Si tratta di un paesaggio surreale di colline gialle e marroni modellate dalla forza dell'acqua. Guardando oltre i calanchi, in lontananza sono visibili le vedute delle saline della Death Valley, con l'imponente massa delle Panamint Mountains che svettano tutto intorno.
Un luogo invece totalmente diverso è quello che si incontra all'estremità nord della valle: stiamo parlando del Ubehebe Crater, un cratere che fa pensare ad un luogo preistorico ma che in realtà ha solo forse un migliaio di anni. Si è formato quando la lava sotterranea ha incontrato dell'acqua: il contatto ha creato una nuvola di vapore che a sua volta ha provocato il cratere che ora è largo 800 metri e profondo 180 metri. Ci sono sentieri che scendono nei campi di cenere e si tratta di un percorso non difficile ma lungo. E, visto il clima. da affrontare con una certa cautela.
Proseguendo il tour tra le cose da vedere c'è la Dante's View, uno dei punti che offre una delle migliori viste sull'intera Death Valley: è un belvedere a 1700 metri che offre la possibilità di fare andare lo sguardo dalle saline alle montagne. Ed in effetti i fotografi qui impazziscono. Ma se l'alba e il tramonto sono spettacolari anche la notte vale il viaggio: qui non c'è inquinamento luminoso e la vista sul cielo è unica. La Via Lattea pare a portata di mano e nelle notti di luna le saline brillano di un bianco spettrale. Da quassù si prova la sensazione di non essere sulla Terra. Ma da qualche parte nello spazio.
LE INFO
Da sapere: quando andare Il clima è caldissimo: ecco perchè l'inverno e la primavera sono i periodi migliori. L'inverno ha giornate fredde con la neve che ricopre gli alti picchi. La primavera è il periodo più affollato. Oltre ai giorni caldi e pieni di sole, c'è la possibilità di vedere, dopo la fine di marzo la fioritura di diversi tipi di piante e fiori.
Come arrivare Il Parco Nazionale si trova in California a 817 Km da San Francisco e 434 Km da Los Angeles. La grande città e l’aeroporto di accesso più vicino è però Las Vegas in Nevada distante solo 190 Km.