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Alla scoperta dell'isola di Pellestrina, piccola magia a due passi da Venezia
Ha una anima d'acqua. Ma il mezzo migliore per scoprirla è la bicicletta. Si trova a poca distanza tra due regine ma da loro non ha preso l'alterigia: pur sapendo perfettamente di essere bella. E' nel cuore della laguna veneta ma curiosamente ha le fattezze di un atollo dei mari lontani: lunga lunga e bizzarramente sottile, quasi un nonnulla di terra su cui gli uomini da sempre hanno scelto di vivere. Stiamo parlando dell'isola di Pellestrina (www.visitlido.it/luoghi/pellestrina/), undici km di fascino e profumo salmastro a metà strada tra il Lido di Venezia e Chioggia, rifugio di pescatori e merlettaie, teoria di case colorate affacciate su due mari: da una parte l'Adriatico, dall'altra la laguna. In mezzo poco più di 3500 anime, una strada che corre senza curve e quattro insediamenti da scoprire senza fretta. Appunto, in bicicletta.
Si arriva da Chioggia con il vaporetto della linea 11 che porta pedoni e ciclisti e che in 25 minuti permette di sbarcare sull'isola o dal Lido col ferry boat. Durante il breve viaggio si costeggia la riserva di Cà Roman, rifugio protetto per decine di specie di uccelli che, durante le migrazioni, qui si riposano tra dune e canneti e poi il ciclopico Mose. E' stato pensare per domare le travolgenti spallate delle maree e dell'acqua alta: ma di certo non colpisce per grazia ed eleganza.
Pochi minuti dopo ecco Pellestrina: si scende sul piccolo molo e quasi di fronte si trovano le bici a noleggio. Non aspettatevi due ruote da competizione, tutte materiali da corsa e tecnologia: non le troverete ma in realtà non servono neppure. Qui, tutto è piatto e semplice, ed è bello lasciare la strada principale, quella dove passa il bus elettrico che attraversa l'isola, per infilarsi tra le calli e le piazzetta che giocano a nascondino tra le case colorate. Un tempo erano solo pescatori, ora ci sono anche i turisti che scelgono il tempo lento di questo scampolo di terra affiorante. Pedalando verso nord, verso il paese di Santa Maria del Mare, già rivolto verso il Lido e la Serenissima, si avrà la laguna sul lato sinistro: dimenticate la fretta e godetevi il passaggio dei pescherecci diretti verso il mare aperto inseguiti da stormi di gabbiani che paiono aquiloni o sostate sulle panchine. Il colpo d'occhio delle case di cento colori vi darà l'immagine giusta per i vostri post su Instagram.
Proseguendo poi gettate l'occhio vicino alle porte delle case: non è più facile come un tempo ma ancora può capitare di vedere qualche donna intenta a fare giochi di prestigio coi fuselli: i merletti che hanno reso celebre Pellestrina nascono così. Ma, è ovvio, questo accade sempre meno: ora la gente vive d'altro e anche i pescatori sono meno che in passato. Un po' perché la dura vita delle reti attira poco i giovani ma anche, e non è un modo di dire, perché un invasore arrivato da lontano sta facendo scomparire i tesori che stanno sott'acqua. Stiamo parlando dell'invasivo granchio blu, ghiotto delle vongole che un tempo erano uno dei simboli gastronomici della laguna e fonte di ricchezza per tanti. Il fatto che molte barche non salpino più racconta quanti danni stia facendo questo alieno con le chele.
Ma le acque della laguna e dell'Adriatico sono comunque benedette: e una sosta in una delle trattoria sull'isola lo dimostra con golosa evidenza. Tanto, dopo pranzo, basta passare sull'altro lato dell'isola, che in alcuni punti è largo solo poco più di una trentina di metri, per arrivare all'altra acqua: quella del mare. Se sul lato interno ci sono le case e le piazze, su quello esterno c'è la sabbia. E' per chilometri ci si può crogiolare al sole. Non ci sono stabilimenti ma la gente del posto si è costruita nel tempo delle artigianali strutture fatte di tronchi portati dal mare e canniccia: in fondo il bello di abitare su un'isola dove la spiaggia e meno di 30 passi da casa sta anche in questo. Verso sera, però, si deve tornare di fronte alla laguna: il sole tramonta proprio qui e seduti ai tavolini di un locale, con un bicchiere in mano, è uno spettacolo perfetto. Quando il sole sprofonda in fondo, dietro il sipario dei colli Euganei in lontananza restate in silenzio. Sicuramente una barca passerà davanti a voi e la luce giocherà con le onde. Quando il rumore del motore svanisce, come per magia, restano solo gli striduli richiami dei gabbiani.
Idee
Da sapere
Pellestrina si gira in bici e l'auto non serve. Se comunque volete portare la vostra macchina sappiate che dovrete passare da Venezia (www.veneziaunica.it) e poi dal Lido. Si deve prendere il ferry-boat dalla zona di Alberoni a Lido, e da lì prendere la linea 11 fino a Santa Maria del Mare. L'alternativa a piedi è da Chioggia grazie al vaporetto della linea 11.
Dove mangiare
Un ottimo indirizzo per gustare ovviamente cucina di pesce è l'osteria Damare. Si mangia di fronte alla laguna con servizio attento in quello che fu un vecchio negozio di alimentari ristrutturato.
www.osteriadamare.com/