C'è Isabella Montan dietro al successo di Pantop for Pride - Video
Dov'è l'amore? Quello vero, incondizionato, senza confini? Dov'è l'amore in un mondo in cui odio e violenza sono all'ordine del giorno? E in cui qualsiasi differenza di «colore» fa paura? A Milano di questo amore senza etichette ce n'è tanto. Sui muri, nella metro, ovunque, là intorno a Porta Venezia. E l'amore con l'«A» maiuscola: un messaggio di pace portato avanti da una giovane parmigiana, che crede nel colore, che unisce e dà la vita. E con il colore, Isabella Montan combatte il bianco e nero di ciò che ci circonda.
Ventiquattro anni appena e già sulla strada giusta. Basta dire che le sue creazioni, «Where is the love?», sono ormai una bandiera. Isabella ha voluto dedicare queste «cartoline» dell'amore o quadretti, come li si vuole chiamare, con ritratte coppie etero e omo, non importa, al Milano Pride 2019. E il messaggio è arrivato. Frutto del progetto creativo, cresciuto su Instagram, «Pantop» (www.instagram.com/pantop_/ ) che ha conquistato ben 18.000 followers, l'art director parmigiana ha tappezzato di amore buona parte della «capitale» lombarda. Ma come è nato tutto questo?
«Dopo il liceo Ulivi, mi sono trasferita a Milano per seguire i corsi allo Ied - racconta Isabella -. Ho iniziato a lavorare in pubblicità e sono art director: mi occupo di social e digital. Da sempre sono ossessionata dai colori. Da quando mia nonna Isabella mi ha insegnato i colori dell'arcobaleno. Per cui sono abituata ad associare una persona o un'emozione a un colore. Così trasportata dall'entusiasmo, mi sono affidata a Pantone, in cui ogni colore ha un codice. Un giorno un amico mi ha chiesto una creazione grafica dedicata a un personaggio e l'ho realizzata con questo format. Così ho cominciato a rappresentare ciò che accadeva intorno a me e associarlo a un colore. Da qui è nato Pantop: la visione che ho delle cose, la mia visione grafica».
E «Pantop x Pride» è un successo. C'è anche il video?
«Tutto ruota intorno alla realizzazione di un remake del video dei Black Eyed Peas "Where is the love?", che insieme alla canzone è diventato un messaggio universale di pace. Nel video, un gruppo di ragazzi tappezza Milano con questi quadretti adesivi, in cui viene riprodotta la loro fotografia per rappresentare la domanda "Dov’è l’amore?". E' un successo che non mi sarei mai aspettata, anche perché tutto il progetto è nato e si è sviluppato nel tempo libero. Il Pride poi è un evento molto importante per Milano e il messaggio di pace calza a pennello, soprattutto in questo periodo storico in cui viene automatico chiedersi "Dov'è l'amore?"».
Chi sono le coppie rappresentate nei quadretti della campagna?
«Sono coppie normali, non vip. Coppie etero e omosessuali, perché non ci sono differenze: l'uguaglianza regna e non esistono discriminazioni. Tutto è amore, grazie a queste coppie vere e autentiche di ragazzi, che sono diventati protagonisti della campagna e del video. Ed è anche grazie a loro che l'iniziativa ha avuto successo ma anche a un team tecnico incredibile (Camilla, Francesca, Alex, Marina, Federico e tanti altri). Tutta la squadra ha creduto nel progetto. Il video ha superato le 60.000 visualizzazioni e si muove seguendo altri ragazzi che attaccano gli adesivi ovunque a Milano: ragazzi portatori di pace».
Per finire, la collaborazione con l'Oreal: di cosa si tratta?
«Il mio progetto è stato notato dalla direzione marketing de L’Oreal a Londra che mi ha commissionato 50 creatività stile Pantop da associare a un loro prodotto per donarle a 50 influencers. Così il prodotto in regalo sarà ancora più accattivante. Per esempio, da associare a un profumo ci sarà un quadretto con la foto della influencer e il colore legato a quella fragranza».
Un art director che produce anche nel tempo libero, ma quali sono le sue passioni?
«La mia passione è viaggiare. Già in quarta liceo sono stata per un anno in America. E poi ho viaggiato in tutto il mondo. Ultimamente sono stata due mesi in Australia. Si impara tanto a viaggiare».
Che cosa ti manca di Parma?
«A Milano sto benissimo: è una città molto stimolante. Però mi mancano mia nonna Isabella, la mia famiglia e il mio gatto Gigi».