Ai papà reclusi nel carcere di via Burla, per la loro Festa, i volontari dell’associazione Per ricominciare fanno il regalo più bello: gli abbracci dei loro cari e una mattina che ha quasi il sapore della normalità. E' acaduto nei giorni scorsi: ecco la cronaca.
Quando alle 10 i detenuti entrano nel salone accompagnati dalle guardie penitenziarie, in un attimo ci sono solo semplici famiglie che si ritrovano. E’ un giorno in cui i colloqui non si svolgono a tu per tu nel chiuso del parlatorio e sembra di essere in un bar, un locale come un altro che qualcuno ha decorato con cura per la Pasqua. Anche le sbarre alle finestre non si vedono più, nascoste dietro le tendine di carta color pastello; è tutto frutto della paziente attenzione dei volontari. I bambini, felici, fanno la spola fra il tavolino dove chiacchierano mamma e papà, il tavolo allestito con dolci e stuzzichini e l’angolo dove le volontarie hanno preparato giochi e colori. Incontrare il papà in un’atmosfera così, è un grande dono soprattutto per i figli.
“C’è bisogno di sensibilizzare l’opinione pubblica perché, le persone che stanno pagando una colpa, devono avere un’opportunità di recupero e questo è possibile e più facile se alle spalle esiste una famiglia unita che le supporti” dice Emilia Zaccomer, instancabile presidente di Per Ricominciare.
C’è la famiglia al primo posto per questa associazione che in carcere è presente da tempo con diverse attività. Ogni anno organizza tre giornate come questa, per gli auguri di Natale, la festa del Papà e per salutare l’estate. Poi c’è il laboratorio Gioco che accoglie i piccoli in visita a nonni o papà, in uno spazio dove possono sentirsi bambini, fra libri, cose da fare e pastelli colorati. L’associazione gestisce anche due case d’accoglienza dove le famiglie, che spesso vengono da lontano magari senza la possibilità di pagarsi un albergo, trovano un punto d’appoggio e il calore di un focolare.
La festa del papà, quest’anno vicino alla Pasqua, ha offerto l’opportunità anche di scambiarsi gli auguri; si è svolta in tre mattine diverse della scorsa settimana e ha coinvolto i detenuti di massima e media sicurezza. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla disponibilità della Direzione e alla collaborazione delle educatrici, del Garante, della polizia penitenziaria e del grande impegno dei volontari.
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