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Posta, 4 tonnellate di giacenza

Posta, 4 tonnellate di giacenza

30 Marzo 2019, 07:45

Gian Luca Zurlini

Da un mese e mezzo a Parma città è partita la distribuzione della posta a giorni alterni. Il risultato: qualcosa come 4 tonnellate di posta (leggesi 4.000 chili) di posta in giacenza accumulata interamente dall'8 febbraio a ieri. A denunciare una situazione tanto incredibile quanto paradossale sono i segretari regionali di due sindacati di categoria, Massimo Menta del Confsal e Francesco Arcuri dell'Ugl.

ACCORDI NON MANTENUTI

Detto che la consegna della posta a giorni alterni (lunedì, mercoledì e venerdì una settimana, il martedì e il giovedì quella successiva) era frutto di accordi stipulati fra l'azienda Poste e i sindacati a livello nazionale il 25 settembre 2015 e a livello regionale il 4 novembre 2015 «il problema - dicono Menta e Arcuri - è che l'azienda non ha mantenuto una parte fondamentale dell'accordo». In pratica, le Poste, per agevolare il lavoro dei portalettere alle prese con una mole più consistente di lettere, bollette e raccomandate da recapitare «avrbbero dovuto acquistare «macchine ordinatrici della corrispondenza, in grado di metterla automaticamente in successione secondo il giro del portalettere. Dieci giorni prima della partenza del nuovo sistema, però, la dirigenza delle Poste ci ha detto che le macchine non sarebbero state più acquistate, venendo così meno a una parte fondamentale dell'accordo».

PORTALETTERE IN AFFANNO

E così si è arrivati all'attuale situazione di enorme giacenza: «In pratica - spiegano i sindacalisti - i portalettere prendono servizio alle 8, invece che alle 7,15 come prima, ma in realtà non iniziano il giro di recapito prima delle 10 e mezza, 11. E questo perché sono costretti a mettere in ordine a mano una quantità di corrispondenza ovviamente maggiore di quando il recapito era quotidiano. E così ogni giorno un'importante quantità di corrispondenza non riesce a essere distribuita e rimane in giacenza in via Pastrengo. Va detto che fino a gennaio questa giacenza era in pratica pari quasi a zero. Una situazione che, giustamente, provoca le proteste dei cittadini, spesso proprio con i portalettere, che sono però gli ultimi a essere colpevoli, per questi ritardi».

BOLLETTE E ATTI GIUDIZIARI IN RITARDO

«In pratica - proseguono i sindacalisti - si è creata una situazione paradossale per cui, nonostante non sia diminuita la posta da consegnare, il servizio è stato dimezzato senza fornire quell'aiuto meccanizzato che avrebbe dovuto far mantenere i tempi di lavoro all'incirca nei limiti precedenti. Il problema è che fra la posta che non viene consegnata figurano anche atti giudiziari, con il rischio, in caso di ritardo, di reati anche penali. Senza contare le bollette, che sempre più spesso arrivano a ridosso o oltre la data di scadenza. Inoltre, sempre più spesso i portalettere arrivano a consegnare la posta a uffici e negozi nell'orario della pausa pranzo, con il risultato che le raccomandate non vengono ricevute in tempo reale ma devono essere ritirate nei nostri uffici, con perdita di tempo ingiustificata».

«GAZZETTA» A GIORNI ALTERNI?

Ma la situazione della città rischia di diventare ancora peggiore in provincia a partire dal 16 e 17 giugno, quando il servizio a giorni alterni partirà anche in provincia. «Nei comuni definiti poi a minore densità abitativa, come ad esempio Sissa e Fontevivo, capiterà che tutta la posta verrà distribuita a giorni alterni, compresa la ”Gazzetta” perché qui, a differenza della città e dei comuni più popolati, non è previsto un supporto di portalettere per servizi particolari come la consegna dei quotidiani e dunque, se non si interviene, si avrà un servizio postale gravemente carente per i cittadini».

I disservizi creati dal nuovo sistema di distribuzione della corrispondenza voluto da Poste italiane per il nostro territorio, dunque, sono evidenti: e la mole di buste e giornali da consegnare in giacenza rischia di aumentare a dismisura se non verranno trovati in fretta dei correttivi. «Per il momento, però - concludono Menta e Arcuri - l'azienda ci ha comunicato che l'acquisto delle macchine per il momento non è previsto». Un risparmio, così pare, fatto a scapito del servizio offerto ai parmigiani, «cavie» di una situazione a dir poco paradossale che sta già creando forti disagi e per la quale servirebbe una soluzione urgente.

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