Patrizia Ginepri
Un imprenditore di razza, un uomo buono, sempre pronto al dialogo. Con la scomparsa di Giacomo Lunardini se ne va un pezzo di storia di Parma. Originario di Collecchio, classe 1931, Lunardini ha ricoperto negli anni incarichi prestigiosi, che hanno messo ancor più in evidenza le sue capacità di mediazione e la sua figura di galantuomo d'altri tempi. Dopo la laurea in giurisprudenza iniziò a lavorare nel prosciuttificio di famiglia (la ditta Rossi Alberto fu Archimede). Nel 1963 fu tra i fondatori del Consorzio del Prosciutto di Parma, di cui divenne successivamente anche presidente.
L'impegno intenso e la dedizione, in rappresentanza delle industrie del settore, lo portò in seguito ad avere un ruolo attivo all'interno dell'Unione parmense degli industriali. Dopo esser stato nominato capogruppo della consulta dei prosciuttifici raggiunse il vertice dell'associazione diventandone presidente: un incarico che rivestì dal 1988 al 1992 (tre mandati pieni).
Sposato con Gabriella e padre di Alberto (anch'egli per molti anni attivo all'interno dell'Upi e del sistema confindustriale) e Antonio, Lunardini lasciò l'attività di imprenditore nel settore dei prosciutti nei primi anni Novanta, ma continuò a seguire i figli che nel frattempo avevano intrapreso altre strade.
Negli ultimi due anni della sua vita ha combattuto contro una grave malattia, dimostrando grande forza.
«Per me e per mio fratello Antonio è stato un mentore, un esempio da seguire - spiega commosso il figlio Alberto -. Era un galantuomo, disponibile con tutti. Durante gli anni di presidenza all'Unione industriali il suo ufficio era sempre aperto. Lui prestava attenzione ad ogni problematica e anche i piccoli imprenditori come lui si sentivano rappresentati. Ha sempre lavorato per il bene di tutti, senza chiedere mai nulla in cambio. Un lascito enorme, il suo. Mio padre era una persona d'altri tempi, per lui una parola data aveva più valore della forma scritta».
Alberto ricorda altri frammenti di vita: l'amore per la famiglia, per il nipotino che ha visto nascere un anno e mezzo fa con grande trasporto, purtroppo nel primo periodo della malattia. E poi le sue passioni, la caccia innanzitutto, i cani, l'attaccamento alle sue radici.
«Con Giacomo Lunardini scompare un pezzo della migliore storia di Parma - tiene a sottolineare Cesare Azzali, direttore dell’Unione parmense degli industriali -. Giacomo, cui ero legato da una profonda e affettuosa amicizia, era un uomo che sapeva farsi apprezzare per la spontanea cordialità con cui si avvicinava alle persone e alla vita. Imprenditore storico nel settore del Prosciutto di Parma, durante la sua Presidenza dell’Unione Industriali seppe ricoprire il proprio ruolo con autorevolezza, interpretando sempre con misura ed equilibrio la volontà dei suoi colleghi imprenditori. Era un uomo buono e ci mancherà molto».
Anche per il presidente dell'Unione parmense industriali Alberto Figna serba un ricordo commosso.
«E' una grande perdita per tutti e lo è per me in modo particolare - spiega -. Infatti il mio debutto nel sistema confindustriale, nel consiglio direttivo dell'Upi come capo gruppo della consulta molitoria, avvenne negli anni della sua presidenza. Era un uomo per bene, con un forte attaccamento al territorio». E nel comparto dei prosciuttifici ha lasciato un'impronta particolarmente significativa. «E' stato un imprenditore importante per il nostro settore - premette Carlo Galloni, capogruppo della consulta dei prosciuttifici dell’Unione parmense degli industriali - . Con grande equilibrio e capacità di mediazione, sapeva cogliere e coltivare gli aspetti positivi di ogni situazione. Non solo. Nell'affrontare le questioni manteneva sempre la sua innata eleganza, che poi traduceva in azioni. Da lui ho imparato tanto, allora ero più giovane ed esuberante e il suo esempio, la sua capacità di portare l'eleganza anche nei fatti, ha rappresentato un punto di riferimento per la mia formazione».
I funerali di Giacomo Lunardini si svolgeranno oggi alle 14,15, nella chiesa di S.Quintino in Via XXII Luglio, partendo dalla sala del commiato, di viale Villetta.
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