ASSOCIAZIONI
L’arrivo della bella stagione porta con sé - c’è da dire «purtroppo» - anche le prime cucciolate abbandonate. Solo nelle ultime due settimane, i volontari delle associazioni del parmense hanno raccolto decine di gattini gettati nei posti più impensati. Piccoli pelosetti, spesso con gli occhi ancora chiusi, e fragilissimi - specialmente quando la temperatura scende o piove - perché il loro corpicino non è ancora in grado di regolare la temperatura e l’ipotermia, anticamera della morte, può sopraggiungere in poco tempo che possono solo sperare che qualcuno si accorga di loro velocemente.
La storia del piccolo Benji, per esempio, potrebbe raccontare di un colpo di fortuna: una passante lo ha visto, piccino e infreddolito, tra il marciapiede e la strada e ha pensato di chiamare un’associazione per capire cosa fare. Recuperato, riscaldato e rifocillato il micino, il sospetto è che si trovasse lì perché caduto da un bidone dell’immondizia durante la vuotatura, e la paura è che insieme a lui ci fossero altri fratellini finiti invece nel cassone. E non manca chi insieme ai micini abbandona anche la mamma, ritenendola «colpevole» di aver portato a termine una gravidanza indesiderata e meritevole, quindi, di proseguire la sua vita per strada.
Tre mamme gatte sono state recuperate dalle volontarie di Club Amici Miei, due hanno portato a termine la gravidanza accudite dai volontari di Zampette per Strada, ma chissà quante, in questi giorni di pioggia, devono vedersela con il procurarsi cibo, accudire i piccoli e cercare un posto sicuro per quando inizieranno a zampettare. Ma come si possa, nel 2023, arrivare ad abbandonare piccoli di pochi giorni oltre ad essere un reato è francamente inconcepibile e anche irrispettoso verso le tante associazioni che cercano di dare una vita decorosa a cani, gatti e coniglietti senza casa e che, a causa dell’egoismo altrui, devono farsi carico di un fardello non indifferente. I cuccioli portati in salvo, saranno infatti accuditi da «balie» umane che, a prezzo di ore di sonno perse e spese consistenti per acquistare il costoso cibo che sarà necessario fino allo svezzamento, avranno l’arduo compito di cercare di far sopravvivere i piccoli.
«Se ormai i cuccioli sono arrivati, condannarli a morte non dovrebbe essere, in una società civile, nemmeno un’opzione da prendere in considerazione – concordano tutte le associazioni - perché la crescita dei cuccioli per chi ha in famiglia la mamma non è un costo aggiuntivo: volendosi prendere cura «per bene» della famigliola fino al momento in cui i piccoli potranno essere affidati, la spesa finale non si avvicina nemmeno lontanamente a quella che tocca alle associazioni».
«Se avete un cane o un gatto che sta portando a termine una gravidanza indesiderata vi chiediamo di lasciarla con i piccoli fino almeno ai due mesi, e se conoscete qualcuno che pensate voglia liberarsi dei cuccioli velocemente, chiedetegli di non farlo e di contattare invece una delle tante associazioni del parmense» è l’appello dei volontari. A cui si aggiunge una promessa: «una volta che i cuccioli non avranno più bisogno della mamma, saremo disponibili ad aiutare a trovare le famiglie giuste per loro in cambio della sterilizzazione della femmina adulta».
Chiara De Carli
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