Storia d'amore
Tutti conoscono la storia di Hachiko, l’Akita reso famoso dal film con Richard Gere, ma quella di Greyfriars Bobby non è da meno.
La vicenda si svolge a Edimburgo, tra il 19° secolo e i primi anni del 20°, ed è tuttora raccontata con affetto in tutto il paese. Greyfriars Bobby era un cane di razza Skye Terrier - o forse un Dandie Dinmont Terrier, come alcune fonti suggeriscono - che divenne famoso per il suo amore e la sua devozione al suo padrone, John Gray. John era un uomo umile, un poliziotto della città di Edimburgo, che viveva insieme al suo cane Bobby. I due avevano un legame profondo, e Bobby, nonostante la sua piccola taglia, seguiva sempre il suo padrone in ogni momento della giornata. Nel 1858, John Gray morì improvvisamente di tubercolosi e fu sepolto nel Cimitero di Greyfriars. Nonostante la morte del suo padrone, Bobby non abbandonò mai la sua tomba.
Ogni giorno, il piccolo cane camminava fino al cimitero, dove si accoccolava sopra la tomba di John Gray, rimanendo lì per ore, giorno dopo giorno, mese dopo mese, e anno dopo anno. Le persone che frequentavano il cimitero e i passanti notavano la presenza di Bobby e la sua devozione costante e la storia del cane che vegliava sulla tomba del suo padrone fece rapidamente il giro di Edimburgo, facendolo diventare un simbolo di fedeltà e amore eterno.
Nel 1867, a causa delle leggi locali che vietavano ai cani di vagare senza padrone, la passeggiata quotidiana di Bobby divenne un problema. L’allora custode del cimitero prese a cuore la causa e chiese che il cane venisse autorizzato a restare, arrivando a scrivere anche al Lord Provost di Edimburgo, Sir William Chambers - che era anche direttore della Scottish Society for Prevention of Cruelty to Animals - per far concedere a Bobby una licenza speciale per rimanere nel cimitero. Licenza che, anche grazie al sostegno massiccio della popolazione, venne concessa e Bobby ebbe un collare e una targhetta che oggi sono custoditi nel museo della città. Bobby continuò a vegliare la tomba di John Gray fino alla sua morte, avvenuta nel gennaio 1872 dopo quasi quattordici anni al fianco della tomba del suo padrone, e i cittadini di Edimburgo, che avevano seguito con affetto la storia del cane fedele, lo piansero come uno di loro.
Il suo corpo venne seppellito accanto alla tomba di John Gray, e la città di Edimburgo lo onorò con una cerimonia commemorativa e un anno dopo Lady Burdett-Coutts fece erigere una statua in sua memoria, commissionata allo scultore William Brodie, che ancora oggi si trova all’ingresso del Greyfriars Kirkyard ed è una delle attrazioni turistiche più visitate di Edimburgo. La statua mostra il cane che guarda in direzione della tomba del suo padrone, simbolo della sua eterna fedeltà e accanto si può leggere la sua storia.
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