BASSA
Nuovo spettacolo autunnale in golena di Po. Oggi, domenica 7 dicembre, nei pressi di Roccabianca, ha fatto di nuovo la sua comparsa la rara cicogna nera. Alcuni esemplari hanno infatti scelto la golena del Grande fiume, dove evidentemente hanno trovato il luogo esatto per la loro sosta.
Qualche anno fa si erano già viste nei pressi di Zibello: questo di Roccabianca è, di fatto, il primo avvistamento di quest’anno. La Cicogna nera, come si evidenzia anche sul sito uccellidaproteggere.it, è un uccello dalle dimensioni notevoli: solo leggermente più piccola della “cugina” Cicogna bianca, può raggiungere i 3 kg di peso, per una lunghezza di poco inferiore al m e un’apertura alare in grado di raggiungere anche i 200 cm. Risaltano le lunghissime zampe rosse, e rosso anche è il becco, e il contorno degli occhi. Nero è invece il piumaggio, contrastato da sfumature più chiare sul ventre, dove spiccano alcune piume biancastre.
Rarissima in tutta Europa, la Cicogna nera è ancor più rara in Italia, dove nidifica stabilmente solo da poco più di 15 anni. Pochissime, peraltro, le coppie censite, principalmente concentrate in Piemonte, mentre più di recente sono state accertate nidificazioni anche più a sud, tra Lazio, Basilicata e Calabria. Specie prevalentemente forestale, la Cicogna nera predilige boschi maturi e poco disturbati, con ampia presenza di corsi d’acqua, stagni, paludi, praterie umide. Una specie dalle esigenze ecologiche particolarmente complesse, dunque, che necessità di grandi alberi – e occasionalmente pareti rocciose – per nidificare, e allo stesso tempo di vasti ambienti umidi in cui procacciarsi il cibo, costituito prevalentemente da pesci, anfibi e rettili. A parte il modestissimo contingente italiano, la specie è presente – con una distribuzione comunque limitata – nell’Europa occidentale, e segnatamente nelle porzioni centrali e orientali della regione iberica, che ospitano le popolazioni più importanti. In Europa centro-orientale la Cicogna nera si comporta come migratore, mentre le popolazioni spagnole denotano un comportamento più sedentario. L’Italia, che per molti individui rappresenta solo un luogo di passaggio per raggiungere i quartieri di svernamento, vede negli ultimi anni una presenza sempre più consistente di individui svernanti.
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