(Arv) Venezia 30 set. 2025 - Oggi, a palazzo Ferro Fini, il consigliere regionale Renzo Masolo (Alleanza Verdi Sinistra) ha “lanciato un campanello d’allarme sul rischio di inquinamento dei torrenti Vanoi e Cismon e del fiume Brenta, a causa della possibile presenza di materiale inerte contaminato da idrocarburi policiclici aromatici presente presso la discarica di Ponte di Ronco a Canal San Bovo (TN), proprio a ridosso del Vanoi. Ho raccolto la preoccupazione espressa dal Comitato per la difesa del Vanoi, da associazioni e da cittadini residenti. Chiediamo alla Regione del Veneto e, in particolare, all’assessore regionale all’Ambiente, di approfondire la questione, attraverso ARPAV, gli enti che gestiscono l’acqua idropotabile e i Consorzi di Bonifica, che si occupano dell’acqua a scopo irriguo. Questo, alla luce del rischio elevato di contaminazione dell’asse Vanoi- Cismon- Brenta, che interessa la Provincia Autonoma di Trento e le province di Vicenza, Padova e Venezia, con possibile riversamento delle sostanze inquinanti nella Laguna di Venezia. Mi appello ai Sindaci dei comuni siti lungo ‘la via del Brenta’ affinché tengano alta l’attenzione sulla questione. Sono già stati accumulati in discarica 50 mila metri cubi di inerti, con la prospettiva di arrivare a 250 mila: possiamo quindi ancora intervenire! E ricordo che, sulla vicenda, ho presentato ben due interrogazioni: la prima, senza ottenere risposte, già il 12 marzo 2025; la seconda, in data 17 settembre 2025.”
Erano presenti alla conferenza stampa i consiglieri regionali Andrea Zanoni (AVS) e Silvia Cestaro (Lega- LV). Sono intervenuti anche Michele Facen, in rappresentanza del Comitato per la difesa del Vanoi, Daniele Gubert, Sindaco di Imer e attivista del Comitato per la difesa del Vanoi, e Antonio Moretto, assessore all’Ambiente del comune di Fonzaso.
Per Michele Facen “l’inquinamento è già accertato: nella discarica di Ponte di Ronco a Canal San Bovo sono già stati conferiti 50 mila metri cubi di inerti contaminati. Questo perché sono stati innalzati o, meglio, triplicati, i parametri relativi ai valori di sostanze nocive che possono essere presenti nei materiali conferiti.”
Daniele Gubert ha rimarcato “la forte preoccupazione giustificata dal fatto che la discarica è proprio adiacente al torrente Vanoi che, nel corso dei secoli, è stato interessato da forti alluvioni. E, dato che la discarica non ha un fondo impermeabile, nel caso di piene o di forti temporali, ci sarebbe il rischio concreto che i materiali inquinanti possano procurare nocumento alla popolazione residente a valle e agli usi civili e umani che se ne fanno, con l’agricoltura e l’acqua potabile. Chiediamo quindi un monitoraggio attento da parte della Regione del Veneto e degli organi preposti. Per noi è necessario che ci sia la massima trasparenza su questa delicata vicenda.”
Antonio Moretto ha portato “tutta la preoccupazione dei cittadini residenti di fronte al pericolo concreto che i materiali inquinanti, nel tempo, possano arrecare danni irreparabili: si rischia di mettere a repentaglio la sicurezza delle acque. Chiedo alla Regione e all’assessore all’Ambiente di fare ulteriori accertamenti.”
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