Milano, 22 dicembre 2025 – Dopo aver supportato per anni l'espansione globale di numerosi imprenditori attraverso la sua RaisingStar, Davide Mitscheunig assume un nuovo ruolo chiave. Scelto dall’editore Giacomo Bruno per la sua expertise strategica nell'internazionalizzazione, Mitscheunig è oggi co-fondatore e CEO di ViviBook , con la missione di guidare la startup direttamente in Silicon Valley. In un panorama digitale saturo, la sua strategia punta tutto sulla semplificazione radicale: in questa intervista spiega come l’Intelligenza Artificiale possa andare oltre la generazione di testo per risolvere la “paralisi da scelta”, trasformando i tempi morti in storie su misura, pronte da vivere senza attrito.
Davide, chi è e cosa l'ha portata a co-fondare ViviBook? Sono un imprenditore con esperienza internazionale e con la mia azienda RaisingStar ho lavorato per anni sull'internazionalizzazione, sempre con lo stesso obiettivo: eliminare l'attrito dalle decisioni e trasformare la complessità in esperienze semplici; a un certo punto mi sono reso conto che la stessa frizione esiste anche nel tempo libero, dove ci sono troppe opzioni e si perde troppo tempo a scegliere. Quando Giacomo Bruno mi ha parlato di ViviBook, ho capito subito il valore: non un tool per scrivere, ma un'esperienza narrativa su misura, pronta subito per quei momenti in cui non hai tempo o voglia di scegliere. Entrare nel progetto è stato naturale e abbiamo scelto fin da subito di fondare un'azienda americana con base in Silicon Valley, perché è lì che nascono i prodotti che cambiano le abitudini delle persone e dove si trovano gli investitori che capiscono il settore in cui ci stiamo muovendo. Oggi sono co-fondatore e CEO, con il focus di costruire un prodotto che le persone usino davvero, non solo che provino una volta.
Cos'è ViviBook, in una frase? ViviBook è una piattaforma di intrattenimento narrativo che genera on-demand storie personalizzate e complete: in pochi minuti hai una storia pronta da vivere, senza dover scegliere tra infinite opzioni.
Quando si usa ViviBook nella vita reale? Nei momenti di attesa o di stanchezza decisionale: in sala d'attesa, in treno, in lounge o al gate prima di imbarcarti. Oppure la sera, quando torni dal lavoro e non hai energie per scegliere un film. Può essere anche un'esperienza sociale, come una cena o una festa con amici dove vi divertite a ritrovarvi dentro una storia. L'idea è sempre la stessa: in pochi minuti hai la storia pronta, senza frizione.
Perché ViviBook nasce adesso? Perché la tecnologia oggi rende possibile la personalizzazione in tempo reale, ma il vero tema è umano: abbiamo più contenuti che tempo e più scelta che attenzione. ViviBook nasce per ridurre quella frizione, trasformando un momento vuoto in un'esperienza semplice e immediata.
In cosa è diverso da "scrivere libri con l'AI" e dall'editoria tradizionale? ViviBook non nasce per chi vuole scrivere o pubblicare, ma per chi vuole leggere una storia adesso, senza frizione. L'editoria tradizionale propone un catalogo e chiede di scegliere, mentre molti strumenti AI chiedono di diventare autore e guidare il processo. Noi facciamo l'opposto: mettiamo il lettore al centro e trasformiamo un momento di attesa in un'esperienza narrativa immediata e personale. Il punto non è produrre testo, ma togliere attrito e offrire intrattenimento su misura.
AI e "overproduction": come evitate contenuti senza identità? Il rischio oggi non è la mancanza di contenuti, ma l'eccesso: testo generato in massa che diventa rumore. ViviBook nasce proprio contro questa deriva, perché non vogliamo riempire il mondo di pagine ma creare un'esperienza narrativa utile a una persona, in un momento preciso. Per questo lavoriamo con strutture narrative controllate, filtri contro ripetizioni e banalità, e una cura forte della coerenza del racconto. La prova è l'uso reale nel tempo: se l'esperienza funziona non resta una curiosità tecnologica, ma diventa qualcosa che le persone scelgono di rifare.
Cosa cambierà nel 2026 per lettori e contenuti? Il 2026 sarà l'anno in cui il problema sarà difendersi dall'eccesso di contenuti, la differenza la faranno identità, fiducia e tempo risparmiato: non vincerà chi produce di più, ma chi offre un'esperienza migliore con meno scelta e meno frizione. ViviBook si muove esattamente in questa direzione.
Cosa arriverà nei prossimi mesi? Abbiamo tre priorità chiare. La prima è migliorare l'esperienza core, quindi qualità e coerenza delle storie e riduzione della frizione dall'idea alla lettura, la seconda è rendere il prodotto sempre più naturale su mobile, perché l'uso reale avviene nei micro-tempi della giornata, la terza è costruire continuità d'uso: capire cosa rende l'esperienza ripetibile e lavorare su quello in modo disciplinato. Nella roadmap abbiamo già previsto l'estensione in formato audio, come modo coerente per vivere le storie in mobilità.
In chiusura: qual è la vostra promessa? ViviBook crea storie su misura, rapide da generare e facili da vivere e con la community aggiungiamo una seconda dimensione: condividere e scoprire storie, senza trasformare tutto in rumore. "Your Infinite StoryMaker" è esattamente questo equilibrio.
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