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Con la «Gazzetta» alla scoperta di Palazzo Marchi

Con la «Gazzetta» alla scoperta di Palazzo Marchi

30 Marzo 2019, 11:56

VITTORIO ROTOLO

Gli sguardi rapiti dalla magnificenza degli spazi, dagli eleganti arredi settecenteschi, dai dipinti e dalla luce che filtra dalle ampie finestre. Palazzo Marchi, riconosciuto come uno fra gli edifici più belli della nostra città, ha aperto in via del tutto eccezionale le sue porte, a beneficio di un nutrito gruppo di abbonati della «Gazzetta di Parma». Dopo le visite alla collezione d’arte Barilla e alla mostra dedicata all’Espressionismo, il nostro quotidiano ha così voluto idealmente accompagnare per mano i suoi più fedeli lettori alla scoperta dell’antica dimora di via Repubblica, che il marchese Scipione Grillo ampliò nella seconda metà del Settecento, commissionando i lavori all’abate Giovanni Furlani, allievo del Petitot.

«Fu proprio Grillo a far costruire lo scalone monumentale posizionato all’ingresso, che conferisce al Palazzo Marchi un’aura di grandiosità, ricchezza e potere», esordisce Alessandro Malinverni, delegato alla cultura del Fai di Parma, che ha condotto la visita. «Alla costruzione di questa dimora - prosegue - lavorarono i migliori allievi dell’Accademia di questa città». Fra loro pure Giocondo Albertolli, autore delle pregevoli decorazioni al piano nobile e che in seguito si affermerà sulla scena artistica italiana. Attenti ed estasiati, i visitatori contemplano il Salone delle feste, che rivela le pregevoli soluzioni prospettiche di tipo illusionistico. «Altro particolare - riprende Malinverni - è una porta segreta, con tanto di specchiera, che conduceva all’appartamento dell’amante del duca Grillo: una nobildonna che, per ovvie ragioni morali, doveva vivere in una zona separata».

«Da istituzione culturale di questa città, la "Gazzetta di Parma" sente il dovere di attivare un circuito virtuoso, in termini di relazioni e di conoscenze culturali, premiando con questi eventi gli abbonati, che rappresentano per noi un patrimonio di assoluto valore» ha rimarcato Pierluigi Spagoni, direttore generale del nostro gruppo editoriale, che a Palazzo Marchi ha accolto i lettori, insieme alla responsabile Marketing, Sabrina Schianchi. «In queste giornate - ha aggiunto Spagoni - la presenza del Fai garantisce un approccio culturale, storico e narrativo ampio ed estensivo».

Dal Gruppo Gazzetta di Parma anche un sincero ringraziamento alla famiglia Marchi per l’ospitalità. «In vista di Parma 2020 ci piacerebbe poterlo riaprire, questo edificio. Magari con un nuovo allestimento» annuncia Bianca Marchi. «E nel progetto, vorremmo coinvolgere pure le istituzioni e le forze imprenditoriali della città, da sempre sensibili al tema della cultura».

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