Paolo Grossi
Dopo due giornate di assenza, in cui peraltro la difesa se l'è cavata benissimo, chiudendo a zero gol incassati, in vista del Milan è rientrato in gruppo Bruno Alves. Alla vigilia del match con il Sassuolo D'Aversa aveva spiegato che avrebbe voluto riproporre la difesa a tre che aveva brillantemente tenuto testa al Torino ma che l'inatteso forfait di Sierralta, aggiunto a quello di Alves, lo aveva fatto desistere: meglio, secondo il tecnico tenersi un centrale di scorta in panchina in caso di emergenze. Emergenze che sono poi sopravvenute in realtà negli altri reparti con gli infortuni di Rigoni e Siligardi...
Adesso che Alves torna a disposizione si può ipotizzare che il tecnico riprovi a disegnare la difesa con tre centrali. I vantaggi sarebbero la maggior densità nella zona nevralgica e la possibilità di darsi più agevolmente copertura e quindi di tentare magari un anticipo in più. L'irresistibile Piatek troverebbe meno spazio tra un difensore e l'altro e anche il temibile movimento ad accentrarsi di Suso potrebbe essere meglio assorbito.
Ci sono ovviamente della controindicazioni. Gli esterni diventano fondamentali nel regolare il baricentro della squadra e lì D'Aversa ha le scelte un po' obbligate: Gazzola e Dimarco. A destra la figura ideale sarebbe stata quella di Biabiany, che riesce a incidere di più in fase offensiva, perché comunque l'avversario devi o pungerlo o almeno spaventarlo per evitare che ti schiacci dall'inizio alla fine. Altro aspetto negativo è che i tre centrali sono chiamati più spesso alla costruzione, ad accorciare in avanti anche in fase di possesso, e se Bruno Alves ha un piede di un certo livello, su quelli di Gagliolo e Iacoponi meglio, in questo senso, non fare troppo affidamento.
D'Aversa soppeserà le luci e le ombra, tenendo pure conto delle caratteristiche del Milan, che gioca fondamentalmente un 4-3-2-1 in cui cerca molto gli spazi tra centrocampo e attacco con gli esterni offensivi e anche con Kessie.
Difesa a tre vorrebbe dire 3-4-3 o 3-5-2 senza scendere in ulteriori sfumature numeriche. Senza Inglese e probabilmente senza Siligardi però il tridente offensivo sarebbe un po' risicato: meglio forse un Gervinho libero di svariare attorno a Ceravolo e cercarsi gli spazi per la ricezione alle spalle dei centrocampisti avversari.
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