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Alessandro Croci, le lacrime dei suoi piccoli atleti

Alessandro Croci, le lacrime dei suoi piccoli atleti

27 Dicembre 2018, 09:59

Viva impressione e incredulità nella città termale per la scomparsa del 19enne Alessandro Croci deceduto nella notte tra sabato e domenica in seguito a un incidente stradale avvenuto a San Nicomede. Mancavano ancora poche centinaia di metri all’abitazione, quando la Citroen C3, sulla quale viaggiava da solo, fuori controllo è andata a schiantarsi contro il muro di una casa che in quel punto costeggia la carreggiata.

L’auto si è ribaltata, ridotta ad un ammasso di lamiere, ed è stata poi urtata da una seconda autovettura che si è trovata a transitare dopo l’incidente. Subito sul posto un’ambulanza dell’Assistenza pubblica di Salsomaggiore e l’Automedica da Fidenza con il medico a bordo, oltre ai vigili del fuoco della città borghigiana, i carabinieri di Salsomaggiore e la Stradale di Fornovo. I soccorritori hanno faticato non poco per estrarre il corpo del giovane dall’abitacolo ma, pur avendo compiuto tutte le manovre necessarie per cercare di tenerlo in vita, per il 19enne non c’è stato nulla da fare.

Oggi all'istituto di Medicina Legale del Maggiore di Parma verrà effettuata l’autopsia, dopo di che dovrebbe essere dato il via libera per le esequie. Nel frattempo a Salsomaggiore sono in tanti, oltre ai familiari, a piangere «quell’allenatore che fa ridere i bambini» così come lo hanno definito i giovani atleti della Sport University, la società per la quale collaborava come assistente ai corsi. Numerosi e commossi i pensieri che gli hanno dedicato i suoi «bambini», che lo consideravano un vero leader: «Non scordarci saremo sempre al tuo fianco. Ti prometto che imparerò a passare la palla»; «tienimi sempre la manina come facevi quando non volevo entrare in campo»; «Ale è stato bello quel giorno che hai fatto la rovesciata perché così hai fatto un bel goal, bello anche quello quando hai fatto il goal di testa: ora cerca di fare goal con la squadra italiana degli angioletti e cerca di star bene vicino a Gesù che lui è bravo»; «Ciao Ale mi ricorderò per sempre quando mi allenavi con tanto amore e che quando mi incontravi mi facevi giocare nel parco: anche se eri con i tuoi amici più grandi di me trovavi sempre un minuto da dedicarmi e per proteggermi»; «l’allenatore sempre gentile e sorridente che mi diceva “prima di lanciarti per parare guarda da dove arriva la palla”. Ti voglio bene Ale», solo per citarne alcuni. Sgomenti anche i colleghi della trattoria Ceriati dove Alessandro Croci lavorava.

r.c.

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