Sabato sera la macchina, parcheggiata al solito posto, appena fuori dalla recinzione di casa, era lucida e perfetta. Il mattino dopo la vettura era ancora li: ma con la portiera sfregiata da un colpo di fucile. E il foro nella carrozzeria fa capire, anche a un non esperto, che si tratta di una palla di grosso calibro. Di quelle che possono fare molto male.
«Io abito a due passi dalla Corte di Giarola, e quindi nel territorio del Parco fluviale regionale del Taro - spiega il padrone di quell'auto. Che, adesso, non nasconde la preoccupazione. - Si tratta di una zona protetta, tutelata. Eppure, evidentemente, c'è qualcuno che va in giro con un fucile. E soprattutto che lo usa».
Impossibile per il momento sapere con certezza cosa sia successo: ma intanto una denuncia è stata presentata ai carabinieri. E il sospetto che si tratti dell'opera di un bracconiere è più che fondato. «Il colpo ha bucato la portiera. Ma se non si fosse conficcata nella macchina sarebbe arrivata alla facciata delle mia casa che si trova a pochissima distanza».
E non è certo un pensiero rassicurante soprattutto alla luce del fatto che, non di rado, si sentono i classici colpi delle fucilate. In particolare nelle prime ore dell'alba.
«Ripeto, qui siamo a Pontescodogna e tutt'intorno c'è un parco regionale ricco di fauna. Ed è facile pensare che qualcuno, nelle ore più tranquille, venga a caccia». Sarebbe già assolutamente proibito. Ma per chi abita nella zona la preoccupazione è che qualche colpo vagante possa scappare. E fare danni non solo ad una portiera.
«Analizzando il foro mi hanno parlato di una palla di calibro importante - prosegue il padrone della casa che ha portato la macchina in carrozzeria. Ma che non è certo per la spesa della riparazione che si preoccupa.
«Mi capita talvolta di dover uscire per lavoro nelle primissime ore della mattina, proprio nella fascia oraria in cui questi cacciatori di frodo pare siano più attivi. Speriamo che chi si aggira armato rifletta sui pericoli che può creare». E che chi indaga arrivi ad identificarli spiegando, con un minimo di severità, che i parchi sono fatti per difendere la natura. E non per sparare a caso contro qualunque cosa si muova.
lu.pe.
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